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ADHD: cosa significa questo acronimo?
ADHD è l’acronimo di Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ma cosa significa e quando si usa? Diamo una risposta a queste domande.
L’ADHD è caratterizzato da livelli molto elevati ed invalidanti di disattenzione, impulsività, disorganizzazione e/o iperattività. Scopriamo allora tutto quello che c’è da sapere su questo disturbo che riguarda circa il 5% dei bambini.
– Origini: è l’acronimo dell’espressione inglese “Attention Deficit Hyperactivity Disorder”
– Quando si usa: è una situazione persistente di disattenzione e/o iperattività e impulsività che risulta più frequente e grave rispetto a quanto si osserva nei bambini di pari sviluppo.
– Lingua: inglese.
– Diffusione: mondiale.
Il significato di ADHD
L’ADHD è stata descritta per la prima volta dal medico Heinrich Hoffman in un libro intitolato “The Story of Fidgety Philip” nel 1845. L’acronimo dell’espressione inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder si traduce in italiano come Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività. Questa condizione è stata riconosciuta come problema medico nel 1902 in seguito a una serie di conferenze tenute da Sir George F. Still per il Royal College of Physicians inglese.
La sindrome di cui stiamo parlando è tra i problemi di salute mentale pediatrica più diffusi. Questa consiste in un disordine dello sviluppo neuro psichico del bambino e dell’adolescente. Caratterizzata da incapacità di concentrarsi, impulsività e iperattività, essa si manifesta in genere prima dei 7 anni.
Adhd, personaggi famosi che ne soffrono
A gennaio del 2024, Giorgia Soleri ha ammesso per la prima volta di soffrire di questo disturbo. “La potenza della diagnosi, io ho avuto la mia a ottobre 2023, 3 mesi fa. Una diagnosi che ha il sapore dolce-amaro, perché ora capisco tante cose del mio percorso (scolastico e non) ma immagino come sarebbero potuta andare se questo strumento l’avessi avuto 10, 15, 20 anni fa. E fa male”.
Nello stesso periodo si era parlato di Adhd in riferimento a un allievo di Amici, Ayle.
Anche Julia Fox ha rivelato di soffrire di ADHD.
Esempi d’uso
Vediamo allora alcuni esempi d’uso in casi pratici per capire meglio cosa vuole dire questa parola:
“Il figlio di Giovanni e Carla penso soffra di ADHD, tu ne hai mai parlato con loro per capire come la stanno affrontando?”.
“Onestamente non penso di saper riconoscere l’ADHD in quanto non ne conosco i sintomi”.