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C’è un solo modo per descrivere Bad Deal: è un incidente estetico tra un tunnel metropolitano e un giardino di rose, il cui dna è fatto di vernice. E’ un brand che nasce dalla voglia di raccontare una storia.

Un writer che ha girato il mondo per la sua passione incontra una scrittrice che spinta dalla curiosità si è guardata sempre intorno con il naso insù. Insieme iniziano a fantasticare sulla possibilità di dare vita a un progetto. Così, grazie alla collaborazione con il graphic designer Luca Rancy che si occupa di aiutare a tradurre la creatività in concreto, nasce Bad Deal. Un brand che vuole interagire con chi lo indossa attraverso grafiche insolite e colori segnaletici. Ogni grafica è una porzione di cosmo della mente dell’art director del brand Zoow24, che con la sua arte sfacciata e innovativa si fa carico di raccontare la sua personale interpretazione della società moderna.

Zoow 24 si fa largo come writer nel mondo dell’underground. In poco tempo si afferma a livello internazionale per il suo stile inconfondibile che prende vita sulle lamiere dei vagoni e sul cemento della città. La sua arte è un’incubatrice di avanguardia, un’agitata ricerca di riempimento che sgretoli la desolazione urbana. Cambiano continuamente i materiali, le tecniche, i tempi, il linguaggio, ma rimane come costante l’intensità delle onde che riempiono lo spazio tra chi osserva e quello che viene osservato. Una natura capace di mettere all’angolo le cattive abitudini degli esseri umani.

L’immaginazione più vivace delle opere di Zoow24 impatta con la vena realistica di chi per anni ha raccontato l’immagine che i propri occhi vedevano da tutt’altra prospettiva. Questo crea la disarmonia tipica del marchio. Le favole, raccontate dalla giovane scrittrice Marina Rubini, partono da grandi classici della cultura comune, ma vengono rivoluzionate e reinterpretate da personaggi moderni che si innamorano in chat e che sono scesi a compromessi per essere quello che sono. Nascono così i maglioni di Bad Deal, capi ideati e creati in Italia, ricamati in jaquard e confezionati all’interno di libri antichi assemblati a mano.

Ogni maglione ha la sua fiaba, e la sua copertina. Proprio come ogni persona ha la sua storia e il suo involucro. Alla maglieria è accostato lo sviluppo di capi street wear, dal taglio over size e dalle grafiche eccentriche. Uno smile che è uno Yin Yang contemporaneo, una scimmia scienziato, un paio di occhiali da sole vizioso. Nulla è lasciato al caso: tutto richiama la fine degli anni’80. I graffiti, i cartoni animati, le sorprese.

Per l’Autunno Inverno 2016 trova la sua valvola di sfogo nella volontà di dar voce alle strade metropolitane. Di notte, di pomeriggio, in un angolo e in una piazza. Sono un racconto a 360 gradi della voglia di superare il concetto di bellezza stereotipata. Bad Deal è la voce che è stata strappata al particolare che adesso sgomita per affermarsi, è il bello per pochi che porta dentro di sé la nostalgia per la cultura urbana. Ne sono dimostrazione i colori primari affiancati alle loro sfumature.
E’ per strada che ci si ritrova a sfilare quotidianamente, è infatti la città ad aver ispirato la prima collezione del brand. Osservando i via vai sulle banchine della metropolitana, le attese sui binari, le strisce pedonali sull’asfalto, si è arrivati a concepire una linea che avesse come punto di riferimento il linguaggio della città. Un concept underground che vuole uscire dal nascondiglio e darsi al mondo.

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ultimo aggiornamento: 02-04-2016