Sopra quel serbatoio di acqua abbandonato Banksy scrisse ‘Questo sembra un po’ un elefante’. Lo fece dando prova della sua genialità anche negli interventi più minimali.

In realtà il serbatoio sulla Pacific Coast Highway era da sette anni la casa di Tachowa Covington, un barbone che dopo l’arrivo di Banksy venne in qualche modo cacciato dalla sua casa, visto il forte interesse dei collezionisti per il serbatoio. Era fine febbraio 2011 e Banksy si trovava in California per promuovere Exit Through The Gift Shop, il suo film candidato all’Oscar.

Innamoratosi del serbatoio, Banksy pregò l’uomo di andarsene, dandogli abbastanza soldi per vivere almeno un anno intero dignitosamente. Di lì a poco – dopo la pubblicazione del pezzo sul sito Banksy.co.uk e la localizzazione da parte degli utenti, il viavai sarebbe stato incessante.

Questo particolare rivelato fa emergere la storia di Tachowa Covington, che preferisce essere chiamato autosufficiente, non gli si addice il termine senzatetto. Nato nel 1958 a Sacramento, nella vita ha fatto il coreografo, il sosia di Michael Jackson, la ballerina ed il performer sui rollerblade sul lungomare di Venice Beach. Se la sua vita è scivolata nella transitorietà, è colpa di

“un paio di cattive relazioni […] poi ho trovato il serbatoio, un luogo fresco per fare una casa. L’ho preso come un santuario, un luogo per rilassarsi, per essere vicino a Dio e all’oceano. È iniziato più come un pezzo d’arte, ma poi è diventato una casa, l’ho costruita all’interno pezzo pezzo.”

La polizia lo ha lasciato fare, il postino gli consegnava le lettere. Solo Banksy è riuscito a farlo allontanare.

Via I The Independent

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ultimo aggiornamento: 30-07-2013