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CEDIT – Ceramiche d’Italia novità 2017: le nuove collezioni firmate da Formafantasma e Martino Gamper
CEDIT – Ceramiche d’Italia torna con due nuove collezioni firmate da alcuni dei nomi più interessanti del design italiano: Formafantasma e Martino Gamper. Scopri tutto su Designerblog
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CEDIT – Ceramiche d’Italia torna con due nuove collezioni firmate da alcuni dei nomi più interessanti del design italiano: Andrea Trimarchi e Simone Farresin (Formafantasma) e Martino Gamper. Studio Formafantasma ha ideato la collezione Cromatica, che indaga le possibilità del colore nella produzione industriale ceramica contemporanea. La collezione è composta da 6 colori declinati in due superfici (naturale e lucida) e numerosi formati. A livello produttivo le lastre combinano diverse tecnologie per ottenere all’interno di ogni singolo pannello nuove sfumature e tonalità.
Ogni lastra è pensata per essere utilizzata sia in tutta la sua dimensione sia tagliata in formati più piccoli che una volta combinati tra loro – anche in modo casuale e miscelando diversi colori – rivelano la ricchezza di toni, permettendo di realizzare ambienti caratterizzati da miscele cromatiche uniche e originali. Per lo sviluppo della cartella colori Studio Formafantasma è partito da una ricerca che ha coinvolto anche gli archivi di CEDIT, ispirandosi, tra gli altri, ad una vasta gamma di smalti disegnati da Ettore Sottsass per l’azienda alla fine del secolo scorso.
Martino Gamper con la collezione Frammenti disegnata esalta il concetto di massima personalizzazione degli ambienti introducendo una nuova tipologia decorativa. La serie si sviluppa su una molteplicità di varianti cromatiche e differenti forme. Il designer indaga le potenzialità progettuali delle superfici ceramiche in diversi contesti stilistici, proseguendo il suo approccio basato sul recupero e il riassemblaggio di materiali esistenti per dare vita a nuove proposte estetiche e funzionali. Frammenti, frutto della filosofia espressiva dell’Autore, trasforma la rottura in un gesto non distruttivo ma creativo, destrutturando la realtà esistente al fine di costruire qualcosa di nuovo attraverso una riconfigurazione della materia originale.