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Covid, la variante KP 2 è arrivata in Italia: i sintomi e le previsioni degli esperti
Covid: la nuova variante KP 2 è arrivata anche in Italia. Vediamo quali sono i sintomi e le previsioni degli esperti per i prossimi mesi.
Nonostante la pandemia sia ormai un lontano ricordo per molti, il Covid non è affatto scomparso. La nuova variante KP 2, che negli Stati Uniti si sta diffondendo rapidamente, è arrivata anche in Italia. Vediamo quali sono i sintomi e le previsioni dell’Istituto Superiore di Sanità per i prossimi mesi.
Covid: la nuova variante KP 2 è arrivata anche in Italia
A distanza di oltre quattro anni dai primi casi di Covid in Italia, siamo ancora alle prese con le mutazioni del virus. La nuova variante KP 2, che negli Stati Uniti è ormai diventata prevalente, è arrivata anche in Italia. Ad annunciarlo è stato l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che nella settimana dal 25 aprile all’1 maggio ha rilevato due infezioni sul territorio nazionale.
La variante KP 2 discende da JN 1, ma rispetto a quest’ultima sembra aggirare maggiormente le barriere immunitarie date dai vaccini contro il Coronavirus. Inoltre, gli esperti ritengono che sia più trasmissibile. E’ bene sottolineare, che al momento le notizie non sono allarmanti e la situazione è sotto controllo. Questo, però, non significa che non l’attenzione, seppure minima, non debba esserci.
Per quanto riguarda i sintomi, sono molto simili a quelli causati da JN 1, ossia: mal di gola, tosse, stanchezza, febbre, dolori muscolari, perdita del gusto o dell’olfatto, difficoltà a respirare, nausea, vomito e diarrea.
Covid: cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi mesi?
Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit), ha fatto una previsione per i prossimi mesi. Intervistato da Quotidiano Nazionale, ha dichiarato: “In vista dell’autunno, consiglierei di monitorare la situazione epidemiologica. Se dovessimo assistere a una impennata dei casi occorrerà correre ai ripari, e chi non si è vaccinato da più di un anno dovrebbe affrettarsi e rivaccinarsi. L’orientamento nelle persone fragili è di vaccinarsi almeno una volta all’anno, mentre quelle a rischio potrebbero farlo ogni sei mesi“. Pertanto, al momento, l’estate è salva.