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Fa un freddo cane: origini e significato del modo di dire
Le origini e il significato dell’espressione “fa un freddo cane”: ecco perché quando sentiamo freddo ci paragoniamo ai nostri amici animali.
Che freddo cane che fa! Quante volte avrai sentito utilizzare questa espressione, o l’avrai usata anche tu in prima persona? Si tratta in effetti di un modo di dire molto popolare, comune, che viene utilizzato in ogni situazione della nostra vita quotidiana. Ma ti sei mai chiesto perché quando il gelo ci entra nelle ossa sentiamo l’esigenza di chiamare in causa i nostri amici animali? Scopriamolo insieme.
- Origini: Sembra che questo modo di dire nasca dal fatto che in epoca non moderna i cani venivano spesso tenuti all’esterno, anche nella stagione più fredda, per fare la guardia alla casa.
- Quando si dice: Si utilizza questa espressione quando si sente un freddo pungente, quando la temperatura è bassissima o è percepita come polare, gelida.
Modo di dire: fa un freddo cane
Partiamo dal significato, chiarissimo, di questa espressione. “Fa un freddo cane” vuol dire semplicemente che la temperatura è molto bassa, o che comunque la singola persona sente molto freddo, magari anche solo guardando fuori dalla finestra. Non esistono ambiguità o interpretazioni metaforiche. L’unico significato riguarda il freddo che effettivamente si percepisce. Più interessante è invece cercare di ricostruire l’origine di questo modo di dire popolare che, come spesso capita, non sono certe.
Le teorie sull’origine di questo modo di dire
Sono diverse le teorie che sono state date rispetto a un modo di dire così comune ma anche così particolare. Ad esempio, c’è chi pensa che il detto nasca dal fatto che quando il freddo è così pungente sembra quasi mordere le ossa fino a fare male come potrebbe farlo il morso di un cane. Un’interpretazione non certo positiva e lusinghiera nei confronti dei nostri amici a quattro zampe.
C’è chi pensa invece che le origini derivano dal fatto che in passato i cani erano adottati soprattutto per fare la guardia alle proprietà e alle abitazioni. Per renderli più efficienti, venivano spesso tenuti quasi a stomaco vuoto, così da “incattivirli” nei confronti dei possibili intrusi. E ovviamente venivano lasciati fuori casa in qualunque condizione, anche quando la temperatura era estremamente rigida, sfruttando la loro tempra e la loro resistenza a qualunque condizione.
Un’altra teoria molto affascinante riguarda invece gli eschimesi. Secondo qualcuno sembrerebbe infatti che questa popolazione che vive in Alaska e in altre regioni artiche misurassero il freddo a seconda del numero di cani che dovevano far entrare all’interno delle case per potersi riscaldare. In questo senso, per loro dire “fa un freddo cane” o “fa un freddo per due cani” era null’altro che l’indicazione della temperatura, quando il termometro evidentemente non era disponibile.