Come già vi avevamo anticipato nella nostra rubrica “Consigli per gli ascolti“, il 6 novembre esce il nuovo album di Fiorella Mannoia dal titolo “Padroni di niente“. L’artista ha presentato questo lavoro con una conferenza stampa su Zoom: “Questo album è nato durante il lockdown, quando in quei momenti volavamo alto con le nostre riflessioni. Avevamo sentito questa coesione di popolo, sentivamo il bisogno di abbracciarci tutti. Nessuno avrebbe mai immaginato che ci saremmo trovati ad affrontare una situazione del genere. Nelle chiacchierate con Amara, con cui mi intrattengo spesso con vari temi della vita, abbiamo riflettuto sul fatto che non siamo padroni di niente”.
Le collaborazioni
A proposito di donne, troviamo un’importante collaborazione con l’artista emergente Olivia XX nel brano “Solo una figlia” (di cui vi parleremo a breve nella rubrica Pink Music): “Questa canzone fa parte del progetto della ‘Canzone sospesa’, quindi sto dando spazio a giovani autori, dopo Antonio Carluccio, questa volta c’è Olivia XX. La canzone parla di due donne che hanno due destini diversi, ma sempre pieni di sofferenza. Una è una sposa bambina, mentre l’altra soffre per la violenza del padre. Olivia si è ispirata da un’immagine che aveva visto durante gli sbarchi: c’era una giovane mamma con un bambino in braccio e ha pensato che lei potesse essere una sposa bambina. La canzone non ha un lieto fine, anche se generalmente i miei brani hanno tutti un lieto fine. ‘Non sempre nella vita si vince‘, mi ha risposto lei e mi sono convinta che aveva ragione”.
Tante le altre collaborazioni presenti nel disco, infatti troviamo anche giovani autori come Amara e Ultimo: “Le canzoni mettono d’accordo tutti, non risentono né dell’età anagrafica, né del tempo. O sono belle o sono brutte. O ci piacciono o non ci piacciono. Non possono risultare vecchie o giovani”.
La difficile situazione del nostro Paese
Fiorella è una di quelle cantanti che lotta per i diritti dei lavoratori dello spettacolo, facendo ascoltare sempre la sua voce, spesso anche attraverso duri tweet: “‘Con la cultura non si mangia’, si dice spesso e forse questa china non l’abbiamo mai fermata. Anche io con le mie canzoni ho aiutato qualcuno a crescere, a sviluppare senso critico. È successo a me con De Gregori, per esempio. Di noi non si può fare a meno, come pensano in tanti. Ora stanno chiudendo tutto, quindi in questo momento non è il caso di protestare per la chiusura dei teatri, però non è stato giusto che abbiano chiuso teatri e cinema per primi. Ci siamo comportati in maniera così ligia al dovere, c’è stato un solo contagio in questo mese. Anche la manifestazione di Bauli in piazza è stata fatta senza disordine. Questa gente va tutelata, noi andiamo tutelati”.
Magari però c’è qualcosa della sua lunga carriera che rinnega? “Ho una carriera molto lunga, un successo costruito piano piano rispetto a quello che succede alle nuove generazioni. La mia è stata una costruzione lenta in cui però ci sono state anche tante sconfitte, comunque non rimpiango niente, rifarei tutto quello che ho fatto, anche gli sbagli”.
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