“Gli occhi di San Gennaro”, 20 quintali e oltre 4 metri, non hanno pupille colorate, non incantano come l’ombra scura e raggrumata di quel miracolo che tiene col fiato sospeso i napoletani e annuncia, nel suo confortante ripetersi degli ultimi anni e anche di recente, un tradimento che si nasconde sotto la breve euforia di un liquefarsi effimero. Ma il santo patrono di Napoli non è più solo un’icona, il suo volto, forgiato da Lello Esposito ed esposto presso l’Hotel Mediterraneo nella mostra “Portasangennaro”, parla ai cittadini di una città così estrema, sotto molti punti di vista, e lo fa direttamente dal sagrato della chiesa che custodisce la preziosa reliquia e i suoi tesori accessori.
Perché è dinanzi al Duomo della metropoli partenopea, centro nevralgico di una religiosità dagli aspetti rituali estremamente sviluppati, meta di quella traslazione che è stata definita “Operazione San Gennaro”, che sosta oramai da qualche giorno l’opera, dopo uno spostamento dalla logistica imponente (quasi due ore e l’utilizzo di una gru per sollevare l’opera in bronzo, sotto le direttive dello stesso autore) che ha permesso ai fedeli di assistere all’ultimo sciogliersi del sangue e alle celebrazioni per festività di San Gennaro, a due passi dalla rappresentazione plastica del santo, vescovo di Benevento martirizzato a Pozzuoli per ordine del giudice anticristiano Dragonzio, in piena persecuzione cristiana da parte dell’Imperatore Diocleziano.
Eppure, nonostante tanta accorata devozione, le fattezze del povero santo non sembrano trovar pace. Dopo aver sostato per qualche anno nell’atelier dell’artista in P.zza San Domenico Maggiore, ha atteso in un deposito di Pozzuoli, prima di ritornare alla base e poi raggiungere altre tappe di una singolare via crucis passata per l’Incoronata a Capodimonte e le Catacombe di San Gennaro, fino all’attuale collocazione dinanzi al Duomo, dove sono in molti a volere che restasse.
A favore di questa stasi si è espresso anche lo scrittore francese Jean-Noël Schifan, innamorato della città nella quale ha diretto (dal 1992 al 1998 l’Institut français Grenoble), della quale è cittadino da quasi 10 anni, e alla quale ha reso infinito onore nel “Dictionnaire Amoreux de Naples”.

Via | ioepartenope.com/operazione-san-gennaro-il-ritorno

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ultimo aggiornamento: 26-09-2013