JULIAN SCHNABEL Adieu, 1995 Olio e resina su tela, cm 274x243 Collezione privata


L’esposizione di Julian Schnabel al CIAC, Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno (PG), avrebbe dovuto chiudere i battenti a fine settimana e precisamente domenica 23 giugno e invece appassionati e ritardatari potranno approfittare ancora di qualche settimana ad ingresso gratuito, per inoltrarsi nel percorso curato da Italo Tomassoni. Un’ottima notizia per coloro che desiderano trovarsi faccia a faccia con quattordici grandi opere del celebre artista americano, molte delle visibili per la prima volta in Italia.
E’ proprio il curatore Tommasoni a definire alcune coordinate per fruirne al meglio:

In Schnabel l’intero bagaglio iconografico dell’Espressionismo viene sottoposto a una manipolazione radicale che scarta ogni grammatica e spinge la materia dentro la sua opulenza, nella finitezza della sua caotica fenomenologia, tracciando percorsi indeterminati in cui lo smarrimento dell’identità e dell’autobiografia si presentano come l’unica esperienza autentica. In questo senso Schnabel, in linea con l’orizzonte culturale dell’eclettismo nuovayorkese, azzera storia e geografia, stabilizzandosi in un asse che è tanto più forte quanto più è antropologico, materiale e inaccessibile a una traduzione definita.

JULIAN SCHNABEL The Conversion Of St. Paolo Malfi, 1995 Olio, resina, stoffa e stampa su tela, cm 274,3x243,8 Collezione privata

Impiantato a New York Schnabel, “esponente di spicco di un neo-espressionismo che risente delle influenze europee e anche della Transavanguardia italiana”, è noto sulla scena artistica internazionale sia per i suoi lavori pittorici, che per la sua vasta produzione cinematografica che può vantare capolavori come “Prima che sia notte”, sulla vita dello scultore cubano esiliato Reinaldo Arenas, vincitore nel 2000 del Gran Premio della Giuria che è valso a Javier Bardem la coppa Volpi per il miglior attore al Festival del cinema di Venezia; “Lo Scafandro e la farfalla”, del 2007, tratto dal romanzo di Jean Dominique Bauby, con cui vince il premio per il miglior regista al Festival di Cannes, ma soprattutto “Basquiat”, la pellicola omaggio dedicata a Jean Michel Basquiat, amico, pittore di Brooklyn il primo artista nero della Street Art, scomparso per overdose a soli 25 anni, che sarà proiettata proprio al CIAC venerdì 5 luglio 2013 alle ore 18.00.

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ultimo aggiornamento: 19-06-2013