Sono più di 100 le sculture presentate in questa mostra dall'”anima ludica”, proprio come quella dell’artista newyorkese Nathan Sawaya che abbandonando nel 2004 la carriera di avvocato decide di trasformare un gioco in un vero e proprio lavoro. Adesso le sue sculture sono acquistate dai più famosi musei del mondo e sembra davvero divertirsi a sorprendere tutti costruendo strutture di grandi dimensioni come il ponte di Brooklyn o il Tyrannosaurus alto 2 metri. E come il gioco è per i bambini una cosa seria, anche per Nathan Sawaya lavorare alle sculture non sarà stato affatto facile: basti pensare che per l’autoritratto sono stati necessari 10.770 mattoncini e circa un mese di lavoro.

La scelta del Lego, colorato, pratico, pop, va di pari passo con il concetto di un’arte accessibile e universale, a cui tutti possano avvicinarsi, anche solo per il semplice fatto di poter ricreare senza difficoltà la propria opera d’arte e stupirsi. E’vero che il Lego può vantare ormai una storia centenaria, ma il Lego si lega bene all’aspetto tecnologico, sia perchè con la serie Technic si può programmare con il pc, sia perchè le sculture somigliano molto all’immagine pixelata e sfocata dei videogiochi. Ma ciò che rende speciale questo famoso mattoncino è soprattutto la creatività di chi lo usa come Nathan Sawaya che gioca anche con l’illusione dell’immagine bidimensionale del quadro che si trasforma in 3D.

Nathan Sawaya è il più appassionato collezionista di mattoncini colorati: ne ha ben 1,5 milioni di mattoni in entrambi i suoi studi di Los Angeles e New York. Una passione che va di pari passo con la vogliaLe scutlure di Nathan non saranno solo delle semplici sculture, ma a leggere l’atichetta delle sue opere “i sogni si costruiscono un mattoncino alla volta” le sculture sono sogni realizzati.

Foto| Dal sito del Discovery Time Square

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 03-07-2013