Arte e cultura
Progetto Pompei: il generale Giovanni Nistri alla guida
Un carabiniere a capo del sito archeologico. Anche per proteggerlo dalle infiltrazioni della camorra.

Un generale dei Carabinieri, Giovanni Nistri, alla guida del Progetto Pompei. Una scelta che può lasciare perplessi, quella di mettere una figura delle forze dell’ordine alla guida di quello che è un progetto culturale, ma va detto che Nistri è stato dal 2007 al 2010 alla guida del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale dell’Arma, e che quindi possiede una specializzazione in questo senso, e inoltre accanto a lui ci sarà Fabrizio Magani, già dg dei Beni culturali in Abruzzo.
È evidente, però, come la decisione sia anche legata al rischio infiltrazioni della Camorra, che più volte è stato segnalato riguardo al Progetto Pompei. Notizie che hanno avuto una grossa eco soprattutto nello scorso settembre, quanto polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno ispezionato le aree interessate dai lavori appaltati con i fondi dell’Unione europea, circa 105 milioni di euro di cui la prima tranche, di 6 milioni, è già andata al bando e appaltata.
E così è stata trovata una soluzione da parte della presidenza del Consiglio e del Mibac, nella speranza che si riescano anche a risolvere i nodi legati ai crolli di Pompei. Queste le parole con cui la presidenza del Consiglio ha annunciato l’investitura di Nistri: “Un uomo che si è distinto nei compiti di responsabile di uno dei più prestigiosi e riconosciuti nuclei di tutela del patrimonio storico artistico del nostro Paese, dimostrando sensibilità e determinazione nel contrasto delle forme di illegalità dei beni culturali, contribuendo a dare al nucleo una rilevanza internazionale”.
Per quanto riguarda il suo vice, Magani, è stato l’uomo che ha lavorato al restauro del centro storico dell’Aquila dopo i disastri causati dal terremoto del 2009. La nota si concluda con gli auguri di rito: “Lavoreranno con l’impegno di mettere in sicurezza e riqualificare uno dei siti archeologici più importanti del mondo insieme agli enti locali, le associazioni, le università e il Gruppo di lavoro per la legalità e la sicurezza del Progetto Pompei, e per trasformare l’area in uno dei poli di attrazione di punta del turismo italiano”.
La mostra al British Museum “Life and death in Pompeii and Herculaneum”
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