[blogo-gallery id=”128294″ layout=”photostory” title=”Roma, arte in città” slug=”roma-arte-in-citta” id=”128294″ total_images=”7″ photo=”0,1,2,3,4,5,6″]

Avete da sempre sognato di visitare Roma per girare tra i reperti archeologici più famosi del mondo? Come non darvi ragione. Colosseo e Fori Imperiali per uno sguardo alla quotidianità politica e sociale dell’antica Roma, il Palatino per entrare nella vita di re e imperatori. E poi la Roma papalina fatta di chiese barocche e l’immancabile Basilica di San Pietro, manifestazione più alta dell’arte e dell’architettura di tutti i tempi. Ma Roma sa andare oltre. E mi spinge a consigliarvi altre e meno “chiacchierate” bellezze d’arte.

Il Proto-fumetto: affreschi sotterranei della Basilica di San Clemente al Laterano

La prima costruzione della Basilica di San Clemente tra il rione Esquilino e il Celio risale al XII secolo, dedicata a papa Clemente I. Potrete visitare le trasformazioni che ha avuto nel tempo l’architettura e tuffarvi in excursus della lingua italiana con gli affreschi della basilica inferiore risalenti al XI secolo. Qui potrete “leggervi” una leggenda fatta di immagini e iscrizioni, prima testimonianza delle lingua latina e volgare. La moglie del prefetto Sisinnio, Teodora si convertì al Cristianesimo. Durante la messa celebrata da Clemente a cui partecipava, Sisinnio e i soldati con l’intenzione di trascinare la moglie fuori, si ritrovarono a trascinare una colonna. L’iscrizione molto colorita dice: Figli di puttana, tirate! Gosmario, Albertello, tirate! Carvoncello, spingi da dietro con il palo e Clemente: A causa della durezza del vostro cuore, avete meritato di trascinare sassi.

Umbilicus Urbis, Fori Romani

Quando vi ritroverete tra i Fori romani raggiungete l’Umbelicus Urbis e vi ritroverete in un attimo al centro della città e…del mondo. Tra l’Arco di Settimio Severo e i Rostra (tribuna oratoria romana) vedrete una struttura conica in mattoni laterizi un tempo ricca di ornamenti e marmi che la leggenda vuole fosse stata scavata da Romolo prima della fondazione della città. Un collegamento tra regno dei vivi e dei morti che si apriva solo tre volte l’anno per mettere in comunicazione la sfera terrena e quella degli inferi.

Scala Santa: le tempeste dipinte (Piazza San Giovanni in Laterano)

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La Scala Santa di Piazza San Giovanni, proveniente dal palazzo pretorio di Ponzio Pilato fu trasportata a Roma e trasformata in luogo devozionale. Molte le opere d’arte e gli affreschi del ‘500, risalenti all’epoca del papa Sisto V che ha voluto riqualificare il sito. Interessanti le tempeste di Paul Brill, artista fiammingo famoso per i suoi paesaggi, attivo a Roma in pieno Manierismo. Le sue tempeste religiose sulle volte della Scala Santa in cui si narra la storia del profeta Giona divorato dalla balena, Il diluvio, Il Sacrificio, e la Creazione dell’Arca, rappresentano un particolare esempio di paesaggismo in un luogo sacro.

Le incisioni di Piranesi a Palazzo Poli

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Il palazzo annesso alla Fontana di Trevi si chiama Palazzo Poli ed è l’Istituto Centrale per la Grafica. Qui sono raccolte le incisioni dei più grandi artisti del passato (Salvator Rosa, Durer, Morandi) e le matrici di metallo. Guidati dagli addetti chiedete di vedere le lastre incise da Piranesi, architetto ed incisore veneto nel ‘700 che ha rappresentato una Roma pittoresca, nel trattato Le Antichità Romane. 262 lastre tra rovine e vegetazione fantasiosa, a metà strada tra la nostalgia del passato e la lungimiranza delle architetture del futuro.
L’Istituto è aperto tutti i giorni 9,00-13,00.

Foto| Getty Image, Flickr, organiconcrete

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ultimo aggiornamento: 28-06-2015