Arredamento
Smart working: come arredare lo studio per lavorare da casa
La tendenza smart working è in crescita, un buon modo per rinnovare lo studio di casa e arredarlo al meglio. Ecco qualche idea furba.
Lo smart working è diventato un trend in ascesa, specie nell’ultimo periodo, visto che a causa del Covid si è avviata la rivoluzione a macchia d’olio del lavoro agile. Ma in realtà avere l’ufficio in casa non è un’idea del tutto nuova. Molti professionisti infatti hanno scelto da tempo di rendere l’area studio della propria abitazione un laboratorio personale.
In ogni caso, sia che si lavori in pianta stabile da casa, sia che invece ci serva solo un luogo tranquillo per svolgere momentaneamente le nostre mansioni, l’arredo dello studio va fatto con coscienza. E se non abbiamo una stanza dedicata, nessuna paura, perché possiamo comunque ritagliare un piccolo spazio office anche altrove.
Tra i trend arredo autunno 2020 c’è proprio il riadattamento di aree del living o della zona notte per venire incontro alle esigenze di chi lavora da casa propria. Le regole di arredamento dello studio valgono anche se di fatto questa area non l’abbiamo, ma invece risistemiamo un angolino di altre stanze per fungere da ufficio. Di certo, l’ottimizzazione degli spazi va fatta in maniera più precisa e puntuale, in modo da avere a portata di mano tutto quello che ci occorre.
Arredare lo studio per lo smart working: come fare
- Se non abbiamo lo studio – Nessuna paura, perché in questo caso l’aiuto e l’ispirazione vengono dalle micro case newyorkesi, ottimizzate al massimo per fare spazio a tutto. Anche in metrature ridottissime. A noi la scelta se vogliamo sacrificare un po’ la camera da letto o la zona giorno, ricordandoci che la decisione va presa in base a più fattori. Uno su tutti la tranquillità dell’ambiente, che deve stimolare la concentrazione, ma anche la luminosità presente. Il trend in ascesa? Arredare una piccola parte della cucina con una scrivania a muro e sfruttare mensole e ripiani delle credenze meno usati per riporre i documenti. La zona office deve comunque essere lontana dai fuochi e la scrivania deve avere dei cassetti stagni dove riporre fogli e laptop, quando si preparano i cibi. Se abbiamo una parete inutilizzata, affiggiamo una lavagna o una bacheca in sughero. Ci potremo scrivere le scadenze o fissare i nostri appunti.
- I colori dello studio – Il bianco e le tinte chiare sono da preferire a toni troppo cupi, soprattutto se lo studio è piccolo. Ma sono concesse anche tonalità vivide su una delle pareti, come il giallo o l’arancio, energiche e stimolanti per la creatività. Da non sottovalutare anche la carta da parati moderna con stampe e grafiche particolari. In commercio possiamo trovare anche quelle in tessuto lavabile, belle da vedere e anche pratiche da gestire.
- Gli arredi modulari – Una soluzione furba per sfruttare al meglio gli spazi più ridotti sono gli arredi modulari, che si compongono di parti agganciabili e sganciabili. Molti di questi mobili sono anche multifunzionali e salvaspazio, perciò ben trovate scrivanie a ribalta e anche sedie pieghevoli di design. Facciamoci aiutare nella progettazione degli spazi da un professionista, che saprà suggerirci anche il tipo di arredamento migliore per la metratura disponibile.
- Ufficio sì ma creativo – Se pensiamo che la zona studio debba essere grigia e impersonale ci sbagliamo di grosso. Lo smart working non deve infatti essere una scusa per portare nella nostra casa il medesimo ambiente che abbiamo al lavoro. Un esempio? Ci sta una scrivania funzionale, ma perché non darle un tocco glamour scegliendo un modello con superficie specchiata? Possiamo anche giocare con la scelta dell’illuminazione, dei complementi e degli accessori, perché ok essere professionali, ma un po’ di stile ci vuole sempre.
- Arte e verde – Il Biophilic design è un trend ascendente da qualche mese a questa parte e lo studio è una zona dove l’integrazione con le piante ed il verde calza a pennello. Possiamo scegliere arbusti che depurano l’aria da tossine e radiazioni, o puntare solo sull’estetica delle infiorescenze. Se poi ci piace l’arte, diciamo sì a quadri e sculture, che riempiranno gli spazi vuoti della stanza e le doneranno personalità e ricercatezza.
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