MTO, artista francese dello spray che vive a Berlino, deve completare un lavoro, finire il documentario che ha dipinto, girato, curato e montato.
La storia comincia quando nel 2011 viene invitato al Chalk Festival di Sarasota, in Florida, nella sezione Going Vertical. MTO parte armato di telecamera e ci racconta le sue avventure in terra d’America.
Nasce così Unpremeditated Movie, un diario in tre capitoli che miscela a livello visivo immagini girate in bianco e nero ad interviste e materiale d’archivio proveniente da internet e dalla televisione. Un documentario appunto ‘non premeditato’ che ripercorre il processo di creazione di alcuni lavori a Sarasota.
Il primo pezzo è Fast Life, che ritrae in stile iperrealista in bianco e nero due mani tatuate con lo sfasamento delle dita che crea il gioco di parole ‘Fast Life – Fat Life – Fat Lie‘. L’opera viene accolta con reazioni diverse e accusato dalla stampa di parlare il linguaggio delle gang…

Si susseguono le polemiche nel quartiere e si decide che a dicembre il murale verrà rimosso. Ma il 5 dicembre 2011, il proprietario dell’edificio, Scott Gerber, cambia idea, e da questo momento in avanti diviene il protagonista del primo capitolo della storia. Improvvisamente, il 19 gennaio 2012, la Commissione Cittadina scrive a Gerbee una lettera per richiedere la rimozione del murale. Passano tre mesi, ed il 7 aprile si organizza un block party, una festa di quartiere per ‘onorare’ il murale prima della rimozione.
La storia procede con il secondo capitolo, in cui Kafi Benz del Sarasota festival legge il comunicato stampa di MTO sul significato del pezzo e racconta la storia che sta dietro alle mani ed ad altri lavori, come il Dr Robin Specialist in leaders and haters crisis, con una lavagna alla base del murale per raccogliere le opinioni dei passanti.

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ultimo aggiornamento: 22-03-2013