Poche buone notizie in questo periodo di buio, e proprio per questo ancora più gradite. I recentissimi dati di Coldiretti svelano un quadro, per quel che riguarda gli imprenditori e le case vinicole italiane molto positivo e incoraggiante. Il fatturato complessivo della produzione di vino esclusivamente made in Italy è in crescita, lo dichiarano le statistiche globali che analizzano le vendite del 2012.

Il vino made in Italy guadagna un bel 5 per cento di merito nella pagella del mercato internazionale e raggiunge nel 2012 il valore record di 8,9 miliardi di fatturato. La ragione è sicuramente da ricercare nella capacità di innovazione degli imprenditori e delle aziende italiane, che nonostante la crisi nostrana, hanno fatto del loro meglio per aprire nuovi orizzonti e sfondare nuovi mercati. Questo è quello che Coldiretti ha dichiarato in apertura dell’importante kermesse internazionale del Vinitaly 2013 di Verona, dove sono state presentate anche le più esclusive novità enologiche.

Dallo spumante deluxe, che tra i suoi ingredienti di lusso annovera la polvere d’oro, fino ai vini speciali e dietetici, a quelli invecchiati con metodologie decisamente innovative. Dal vino maturato negli abissi marini a quello nei ghiacciai, dal ritorno del vino dei Celti al primo vino d’orchestra e molto altro ancora.

Una parentesi speciale la apriamo proprio per lo spumante luxury L’Etoile proposto in catalogo tra le bollecine più esclusive e sofisticate dell’azienda La Rocchetta di Villongo in provincia della provincia di Bergamo. La sperimentazione vuole piccole particelle di oro fluttuanti nel vino, senza contrastare profumo e gusto, al contrario esaltandoli. Non si tratta solo di strategia estetica e di nicchia ma di una vera e propria ricerca sulle proprietà teraupeutiche e antiossidanti del pregiato metallo. Innovazione assoluta.

Si tratta di esempi di successo che puntano a valorizzare la distintività del prodotto e il legame con il territorio e la cultura locale, per vincere la competizione sul mercato globale. Il vino e con esso l’agroalimentare, possono essere i precursori di un nuovo modello di sviluppo per il Paese le cui radici affondino nella riconoscibilità territoriale, in processi produttivi sostenibili, in modelli aziendali a misura d’uomo, in parametri di qualità e genuinità assoluti.

Commenta ai microfoni il presidente della Coldiretti Sergio Marini.

Via | Vini e sapori

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ultimo aggiornamento: 07-04-2013