Si è fatta asportare entrambi i seni, per ridurre il rischio di sviluppare il tumore. Angelina Jolie circa un mese fa ha subito una doppia mastectomia preventiva, dopo aver scoperto di avere un gene, diciamo difettoso, il Brca1, e di avere l’87 percento delle possibilità di ammalarsi di cancro. Una scelta che in molti hanno definito coraggiosa? È davvero coraggiosa o decidere di farsi asportare una parte sana non è poi la strada più giusta?

Angelina Jolie ha deciso di condividere, attraverso le pagine del New York Times, la sua storia per poter sensibilizzare le donne sul tema della prevenzione. MarieClaire ha intervistato di dottor Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Ieo (Istituto Europeo di Oncologia di Milano) e oncologo di fama internazionale che, nel pieno rispetto di Angelina Jolie, ha però dichiarato:

Secondo recenti studi quasi la metà delle donne portatrici ha buone probabilità che il tumore non si sviluppi. E se il tumore viene individuato in fase davvero iniziale, oggi la percentuale di guarigione, con le cure più aggiornate, è intorno al 98% dei casi. Ma ciò che va spiegato a quella donna, per una scelta davvero consapevole, è che oggi grazie ai progressi della diagnosi precoce s’individuano tumori così piccoli da poter salvaguardare l’integrità corporea, oltre che la salute. Questa strategia “vigile” è indiscutibilmente la migliore dal nostro punto di vista.

Bisogna, infatti, aggiungere che ora Angelina Jolie non ha totalmente eliminato il rischio. Esiste comunque un 5 percento di possibilità che il tumore si sviluppi lo stesso e le protesi potrebbero rendere più difficile la diagnosi. Insomma, la scelta della Jolie non è l’unica strada percorribile. Se vi state chiedendo cosa fare, la risposta giusta è solo una: prevenzione, ovvero costanti controlli. Ogni anno è importante fare il pap test, andare dal ginecologo per una visita completa, fare periodicamente l’autopalpazione del seno e aderire alle visite gratuite, quando possibile. Non esiste solo il tumore al seno, ma anche alle ovaie, all’utero o alla pelle. Non dobbiamo avere paura, ma essere consapevoli e giocare d’anticipo.

Via | MarieClaire

Foto | Getty Images

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ultimo aggiornamento: 15-05-2013