Il suicidio di Carolina Picchio continua a riempire le pagine dei giornali. Ma è giusto così, perchè è bene capire affinchè non si ripetano più tragedie del genere a danno di ragazzi che vivono il periodo dell’adolescenza, fase della vita tra le delicate per i nostri figli.

Carolina era giovane, bella e fragile e nessuno è stata in grado di aiutarla. Nessuno ha capito il suo dolore profondo. Gli investigatori continuano a studiare l’accaduto per comprendere il motivo del suicidio. Ma ora le motivazioni sembrano più chiare. La ragazza vittima di bullismo non è riuscita a non ascoltare le cattiverie e le parole pesanti di altri coetanei che l’hanno spinta a gettarsi dal balcone di casa lo scorso gennaio, a Sant’Agabio in provincia di Novara, proprio nella stanza accanto a quella dove riposava il padre.

La procura di Torino fa un passo in avanti, e iscrive otto minorenni nel registro degli indagati di Novara, accusati per istigazione al suicidio e detenzione di materiale pedopornografico.

Prima di questo si era data la colpa ai social network in quanto le accuse e le parole infamanti erano circolate su Twitter e Facebook. Era nato anche un diverbio via social ed erano state lanciate accuse di cyberbullismo nei confronti degli stessi ragazzi che avevano insultato Carolina. Sembrerebbe essere successo tutto dopo una festa a cui la ragazza aveva partecipato. Da lì, il messaggio di addio della ragazza, e il dramma.

Via | Corriere
Foto | European Parliament @flickr

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ultimo aggiornamento: 24-05-2013