Abbigliamento consigliato per una visita ginecologica: gonna e calze autoreggenti”, questo è il messaggio apparso sulla porta dello studio di Ginecologia del consultorio gallipolino di lungomare Marconi. Un annuncio pratico e risoluto che ha scatenato una quantità infinita di polemiche iniziate probabilmente sul posto e poi sfociate su Facebook, sul social network si sono susseguiti discorsi di ogni tipo, alcuni anche esagerati.

Le calze autoreggenti non hanno nulla di scandaloso, anzi sono comode, pratiche e certamente sono adatte ad una visita ginecologica, il problema è che sono vissute da tutti come un capo di lingerie sexy e pertanto non si possono invitare le donne ad usarle per una visita medica! Credo che se imparassimo tutti a dare il giusto valore alle parole, si eviterebbero tante discussioni e polemiche inutili, come in questo caso.

Tra l’altro il dissacrante messaggio di invito ad un abbigliamento promiscuo è stato scritto da una donna, la dottoressa Bruna Scarcia che, probabilmente ha peccato di leggerezza, ma che non aveva intenzione di mettere in imbarazzo nessuno. Il direttore generale dell’Asl di Lecce, Valdo Mellone, ha criticato duramente l’operato della dottoressa ed ha fatto rimuovere il cartello con effetto immediato, probabilmente da uomo ha subito pensato al lato sexy di queste calze più che alla praticità…

Questa comunicazione è scandalosa? No. Si poteva gestire meglio? Si. E’ vero che gonna e autoreggenti sono l’abbigliamento migliore per una visita ginecologa? Si. Detto questo cerchiamo di capire che a volte un paio di autoreggenti sono semplicemente un paio di calze senza elastico in vita… e nulla di più!

Voi cosa ne pensate?

Fonte | corriere

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ultimo aggiornamento: 04-02-2014