Alcune informazioni utili per sapere qualcosa di più a proposito dell’ischemia cerebrale. Cosa è, le cause che portano a tale problematica e come affrontarla.

L’ischemia cerebrale è una condizione in cui il cervello non riceve abbastanza sangue da soddisfare i suoi bisogni metabolici. Questo comporta una carenza di ossigeno che può portare anche alla morte del tessuto cerebrale e di conseguenza all’ictus ischemico. Andiamo ad analizzare meglio questo argomento…

EDEMA CEREBRALE: COSA BISOGNA SAPERE

Ischemia cerebrale: cosa è, cause e sintomi

ischemia cerebrale
ischemia cerebrale

L’ischemia cerebrale è una patologia causata dalla riduzione di apporto di sangue – e di conseguenza di ossigeno – al cervello. Esistono due forme di ischemia cerebrale: quella focale e quella globale. Il risultato è sempre una carenza di ossigeno, che deve essere affrontata il prima possibile per evitare gravi conseguenze.

Tale problematica può essere causata da diversi motivi. Solitamente quelli più comuni sono rappresentati dall’aterosclerosi dei vasi che portano sangue al cervello, dalle malattie cardiache e dalla cosiddetta malattia dei piccoli vasi che determina occlusione di piccole arteriole e che riconosce come fattori predisponenti l’ipertensione arteriosa e il diabete.

Esistono poi dei fattori più rari come difetti della coagulazione, malattie genetiche, la dissecazione dei vasi cerebrali, l’utilizzo di alcuni medicinali e, infine, anche l’uso di droghe.

Ma quali sono i sintomi dell’ischemia cerebrale? Essi possono variare, ma i più comuni, e dei quali ci si accorge subito, sono la vista doppia, la difficoltà nel parlare, problematica motorie (camminare e muoversi), perdita di conoscenza e debolezza o perdita delle facoltà di muovere un braccio, una gamba o, in generale, una parte del corpo (una metà).

Come affrontarla

Tale patologia viene diagnosticata in ospedale e dopo degli attenti esami e il suo trattamento, in fase acuta, prevede l’uso di farmaci che, nella maggior parte dei casi, devono essere assunti entro le 4 ore e mezza successive all’evento e che possono favorire la riapertura del vaso occluso.

Successivamente a questo lasso di tempo, devono essere somministrati farmaci antiaggreganti o anticoagulanti. Inoltre, occorre mantenere il controllo dei valori di pressione e di glicemia. Un ruolo fondamentale gioca la riabilitazione che deve essere iniziata il prima possibile.

Come in ogni nostro articolo su patologie, malattie e disturbi, consigliamo di rivolgersi sempre ad un esperto per avere un quadro ancora migliore e dettagliato.

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ultimo aggiornamento: 01-11-2022