Le auto sportive italiane fanno sognare ad occhi aperti. Noi ne abbiamo scelto 3 dell’era contemporanea, capaci di impreziosire ogni collezione. Per non deludere qualcuno, siamo andati a pescare nelle file di tre marchi diversi. Seguiteci in questo appassionante viaggio.

Pagani Huayra

La più recente creatura della casa di San Cesario sul Panaro è stata concepita con attenzione maniacale per ogni dettaglio. Il suo progetto presta molta attenzione al rapporto con l’aria, sua fonte di ispirazione.

Grazie ai quattro flap disposti alle estremità, l’auto modifica continuamente la propria sagoma, per garantire di volta in volta il minimo coefficiente d’attrito ed il massimo di deportanza. A comandare questa metamorfosi è una centralina, che riceve ed elabora una miriade di informazioni, per consegnare un comportamento neutro in tutte le condizioni.

La monoscocca centrale in carbo-titanio e l’esteso impiego di materiali compositi ha permesso di raggiungere i più alti livelli di rigidità e leggerezza. Il peso alla bilancia non supera infatti i 1350 kg. Questo dato, insieme a quello relativo alla potenza del 12 cilindri Mercedes-Amg di sei litri di cilindrata, che supera i 700 cavalli, lascia immaginare il livello delle sue prestazioni, con una velocità di punta superiore ai 370 km/h.

Lamborghini Aventador LP720-4 50° Anniversario

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Per il mezzo secolo di attività, Lamborghini presenta la nuova Aventador LP720-4 50° Anniversario. Quest’auto sportiva in serie limitata celebra l’importante ricorrenza anagrafica con un allestimento speciale, destinato a 100 fortunati.

Il colpo d’occhio è conquistato dalla livrea “Giallo Maggio”, che rende ancora più taglienti le aggressive linee del modello di punta della casa di Sant’Agata Bolognese. Il vistoso colore trova applicazione anche nell’abitacolo, illuminandolo con le sue note vivaci.

Oltre che per i dettagli cromatici, questa supercar si distingue dalle altre per lo specifico pacchetto aerodinamico, che illustra il superiore livello prestazionale reso possibile dai 20 cavalli aggiuntivi rispetto al modello standard. Questo eleva la potenza massima verso il nuovo valore riportato nella sigla: 720 cavalli.

La Aventador, in questo speciale allestimento, è un omaggio alla tradizione della casa del “toro”, che da 50 anni fa sognare i cultori delle fuoriserie con modelli di pregio come Miura, Countach, Diablo, Murciélago e compagnia bella.

Un lungo cammino, iniziato da Ferruccio Lamborghini, che prosegue nel solco della tradizione anche oggi, nonostante la proprietà del marchio sia saldamente nelle mani dei tedeschi del gruppo Volkswagen, attento a preservarne i valori caratteriali che l’hanno proiettato nella storia.

Ferrari LaFerrari

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LaFerrari è la nuova regina della produzione del “cavallino rampante”. Questa creatura prosegue la tradizione dei gioielli a tiratura limitata della casa di Maranello, che annovera nella raccolta capolavori come Gto, F40, F50 ed Enzo. L’ultima nata è un sogno di inebriante maestria dialettica, destinato a pochi eletti, con patrimoni da favola. Ma i soldi non bastano. Per averla bisogna essere anche collezionisti Ferrari.

Nella sua meccanica di alta classe si condensa la migliore tradizione del mito automobilistico italiano. E’ una vettura avveniristica e di frontiera, scultorea e bilanciata. Appartiene alla stirpe delle “rosse” più affascinanti di tutti i tempi. Una superba opera d’arte, con una suggestiva armonia di forme. Somiglia ad una Sport pronta a scendere in pista a Le Mans, ma è omologata per l’uso stradale. Volendo, può essere usata in modo comune, perché non teme neppure il traffico, anche se altri sono gli ambienti preferiti.

La linea della carrozzeria lascia estasiati, immersi nell’incanto delle magiche e sinuose alchimie dialettiche, il cui dipanarsi inebria i sensi degli appassionati. Questa sportiva è un’emozione, una confluenza di velocità, di tecniche, di stile e di melodie, che si fondono in un’eccitante miscela, la cui composizione effonde le rime di una poesia celestiale.

Il muso, basso e tagliente, trasmette la grinta dei cromosomi, mentre la coda, larga e sinuosa, esprime il romanticismo della sua forza dinamica. Anche il resto del corpo offre i suoi muscoli con grazia divina. E’ un capolavoro assoluto, perfetto e proporzionato negli aggressivi volumi, frutto di un lessico di aulica specie. Affilata come un coltello, sfoggia un magnetismo stilistico al quale non è difficile abbandonarsi. I poderosi parafanghi si legano idealmente alle forme plastiche e prorompenti della mitica 330 P4.

Massima sintesi del know-how acquisito in Formula 1 e nella realizzazione delle vetture stradali, LaFerrari rappresenta il più ambizioso progetto della Casa di Maranello per ridefinire i limiti della tecnologia automobilistica. Il risultato è una vettura dalle prestazioni estreme, che sfrutta le soluzioni tecniche più evolute.

Con lei i sistemi ibridi debuttano nella produzione del “cavallino rampante”: il motore termico V12 da 6.3 litri, con 800 cavalli all’attivo, si combina infatti all’unità elettrica da 120 Kw (163 CV), per una potenza complessiva di 963 cavalli, in un matrimonio che coniuga senza soluzione di continuità i vantaggi delle due propulsioni. L’elevata coppia fornita dal motore elettrico ai bassi giri consente di ottimizzare il motore termico agli alti regimi. Il risultato è una spinta eccezionale e costante, con una coppia di 900 Nm.

Il possente cuore, capace di fornire l’energia per illuminare un piccolo paese, garantisce prestazioni straordinarie, divertimento di guida e un sound inconfondibile. Il transfer tecnologico dalla Formula 1 emerge a tutti i livelli, come nella progettazione e realizzazione del telaio, curate in modo brillante da una squadra di tecnici che si è giovata del contributo di Rory Bryne, noto progettista di monoposto vincenti della scuderia di Maranello.

L’impiego dei materiali compositi è stato gestito in modo encomiabile, usando le combinazioni più raffinate, con un duplice risultato: garantire la massima leggerezza insieme alla più grande robustezza. Sublime l’efficienza dinamica, anche grazie all’aerodinamica attiva, che concilia nel modo migliore due fattori contrapposti, come la scorrevolezza e la deportanza. Miracoli che solo agli uomini della Ferrari potevano riuscire!

Grazie alle logiche che sovrintendono tutti i sistemi, la vettura esprime il limite più elevato attraverso la relazione sinergica delle variabili, gestite in modo superbo dalla complessa elettronica. Tutto questo si traduce in un ritmo operativo di riferimento, che non ha eguali. Per averne un’idea, basta dire che sul circuito di Fiorano il tempo sul giro è stato ridotto di oltre cinque secondi rispetto alla Enzo. Aggiungo a questo che il passaggio da 0 a 300 km/h viene coperto in soli 15 secondi: appena peggio di una F1 e allo stesso livello (e forse meglio) di una LMP1. Cosa dire di più?

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ultimo aggiornamento: 05-05-2014