Il Papilloma virus umano è considerato il principale responsabile del cancro all’utero e alla cervice nelle donne, ma può provocare – attraverso il sesso orale non protetto – anche tumori alla gola in entrambi i sessi.

In realtà di Papilloma virus ne esistono oltre 100 ceppi, la maggior parte dei quali del tutto benigni o, tutt’al più responsabili della formazione di condilomi, ovvero delle verruche genitali, che sono fastidiose e contagiose, ma non pericolose per la salute.

I due ceppi più perniciosi di Papilloma virus sono identificati con i numeri 16 e 18. Per evitare il contagio, considerando che questo virus è estremamente diffuso e che si trasmette prevalentemente attraverso il contatto vaginale, si dovrebbe indossare sempre il condom prima di consumare un rapporto sessuale – anche orale – con un nuovo partner. Tuttavia, la prevenzione migliore in assoluto, rimane il vaccino. Attualmente sono disponibili, contro le infezioni da HPV, due vaccinazioni.

Uno che protegge dai ceppi 16 e 18, quelli cancerogeni, a un altro che immunizza anche dai ceppi 6 e 11 che provocano la maggior parte dei condilomi. Il SSN italiano, perciò, ha avviato una campagna per la vaccinazione delle bambine fino ai 12 anni, ovvero in quell’età puberale che precede l’inizio dell’attività sessuale e quindi riduce a zero il rischio di contrarre il Papilloma virus.
Infatti sono più esposte al possibile sviluppo di neoplasie al collo dell’utero e alla cervice le donne che abbiano cominciato l’attività sessuale precocemente, rimanendo infettate dal Papilloma virus. A questa età, quindi, il vaccino è gratuito, ma in effetti, una volta che una donna, attraverso il Pap test e l’HPV test abbia stabilito di non essere stata contagiata da questo agente patogeno, può vaccinarsi sempre, così come gli uomini. In qusto caso, però, l’immunizzazione sarà a pagamento. Pensateci!

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ultimo aggiornamento: 19-11-2013