C’è fermento nel settore delle auto di lusso: il SUV Bentley entrerà in produzione nel 2016 con una gamma di motori (tra cui un plug-in opzione ibrida per il 2017) per soddisfare le varie esigenze della clientela.

Ciò che fino a poco tempo fa sembrava impossibile, oggi si profila all’orizzonte come una triste e concreta possibilità.

Faccio subito una premessa, per chiarire immediatamente il quadro: non mi piace per niente questo genere di vetture, specie quando c’è un marchio nobile sul cofano, ma io sono un appassionato vecchio stampo, nonostante la giovane età.

Pensare a un SUV con lo “B alata” sulla calandra mi mette una tristezza infinita, perché a mio avviso svilisce una tradizione nobile, senza che neppure vi sia il bisogno finanziario di farlo, visti i buoni numeri di mercato delle opere di Crewe, i cui volumi produttivi non possono crescere oltre una certa soglia, per non comprometterne l’esclusività.

Anche se la richiesta, specie in Cina, è alta per questa “categoria merceologica”, la Bentley non dovrebbe piegarsi a tendenze del genere. Lo impone la tradizione. Qualcuno dirà che lo ha fatto Porsche, ma questo non significa che sia la cosa giusta.

Un marchio esclusivo come quello britannico dovrebbe evitare simili derive, perché il gusto della tradizione deve prevalere e non soccombere alle mode, specie quando non è la parola classe a spingere certi trend. Purtroppo i vertici della casa d’oltremanica sembrano orientati a una scelta diversa, forse perché privi di un amore vero per il marchio che rappresentano. Io spero ancora in un pentimento.

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ultimo aggiornamento: 01-06-2014