Tra gli artisti che esporranno le proprie opere alla Biennale d’Arte di Venezia 2015, di scena dal 9 maggio al 22 novembre 2015, ci saranno anche due donne provenienti dal mondo dello spettacolo: Romina Power e Marisa Laurito.

Quest’ultima, nel padiglione del Guatemala all’Officina delle Zattere, porterà un’installazione sulla cucina dal titolo “La grand bouffe”, composta da tre tavoli su cui non si mangia nulla:

“A testimoniare la cucina ‘esagerata’ di questi giorni, il modo esagerato di tenerla in considerazione. Ci saranno tre tavoli in prigione: uno con una fragola OGM gigante, una con la cucina molecolare e una naturista, dove la gallina fa l’uovo direttamente sul piatto”

L’attrice e conduttrice recentemente ha esposto presso la Triennale di Arti Visive, che si è tenuta dal 21 novembre al 3 dicembre 2014 a Roma, e il curatore Radini Tedeschi aveva commentato:

“L’estro di Marisa Laurito richiama, attraverso epoche diverse, il lavorio di Lalique o di Gallè, artisti che operavano nella decorazione prima di ogni altra mansione tecnica. La Laurito infatti eccelle nel decorativismo, nel particolare, giungendo ad una curiosissima sintesi tra il sentire di Koons e quello di Trouille. Se dunque gli Stati Uniti hanno Jeff Koons per celebrare l’American way of life, noi ritroviamo lo stile italiano perfettamente nella sua produzione. Attualissimo è l’utilizzo del silicone nelle sue opere: nell’era della chirurgia plastica questo materiale appare emblematico, stigmatizza lo sfarzo contemporaneo, più che una pittura di ‘tocco’ simboleggia il concetto di ‘ritocco’ o ancor meglio di ‘ritocchino’, oggi diffusissimo nell’epopea della Grande Bellezza. Con una vena ironica Marisa cristallizza questo mondo variopinto e con la sua eleganza lo rende immortale e eterno”

Romina Power invece, che esporrà nel padiglione del Costa Rica, ha scelto come tema la pace,

“che dovrebbe essere lo stato naturale della vita sulla terra. L’uomo, per natura, è più incline alla pace che alla guerra”

Sulla sua partecipazione ha anche precisato:

“Il curatore Gregorio Rossi, quando ha visto le opere non sapeva che fossero mie! Doppia soddisfazione, altrimenti qualcuno avrebbe potuto dire che sono alla Biennale per il mio cognome!”

Foto | Sito ufficiale Marisa Laurito

Via | Corriere

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 24-03-2015