Elisabetta Ballarin nasce a metà degli anni ‘80 in una famiglia benestante, figlia di Alberto Ballarin, giornalista per la Gazzetta dello Sport, il Guerin Sportivo e grande amico di uno dei miti del giornalismo italiano, Gianni Brera. Cresce in un ambiente benestante e protetto, studia, si iscrive al liceo ma proprio in quel periodo si perde, tanto da entrare in carcere appena 18enne per l’omicidio di un’altra ragazza, Mariangela Pezzotta. Condannata a 22 anni e bollata come una delle Bestie di Satana oggi è una donna libera e profondamente cambiata. In questo articolo c’è la sua storia, che puoi riascoltare anche nel nostro podcast, Pink Blood, insieme a quella di Rosa Della Corte, Celeste Saieva e Rina Fort.
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Elisabetta Ballarin: la storia all’interno delle bestie di Satana
Durante il periodo del liceo Elisabetta si fa nuovi amici: si appassiona di musica metal e inizia a frequentare chi la suona. Passa serate al Midnight in Porta Romana, uno dei locali più frequentati dagli amanti del genere. Qui conosce Andrea Volpe e se ne innamora perdutamente. Il ragazzo ha una vita già sbandata ma questo Elisabetta lo scopre presto quando lui la introduce nel suo modo fatto di droghe pesanti e visioni psichedeliche.
Elisabetta, poco più che ragazzina, conosce tutti gli amici di Andrea: tra questi ci sono Nicola Sapone, Mario Maccione, Paolo Leoni, e altri nomi che da un po’ non si vedono più in giro e che sono più o meno misteriosamente scomparsi: Andrea Bontade, Fabio Tollis e Chiara Marino.
Una fosca mattina del 2004, però, Elisabetta ha un incidente stradale e crolla sopraffatta dalle droghe sul volante dell’auto. I carabinieri riescono a soccorrerla salvandole la vita e lei gli racconta che era morta una sua amica, Mariangela Pezzotta. Prendono avvio così le indagini che scoprono che Mariangela non è affatto morta ma è stata (più precisamente) uccisa e che non era amica di Elisabetta, ma piuttosto l’ex fidanzata di Andrea Volpe. Il cerchio si stringe intorno ai due finché la vera storia delle Bestie di Satana non viene a galla.
La rinascita di Elisabetta
Oggi Elisabetta è una donna nuova: si è laureata e lavora in un ristorante vicino Brescia. Si è lasciata alle spalle la cancellata scorrevole della casa di reclusione di Verziano, a Brescia, e con lei il suo passato, costellato dalla morte e dai lutti ripetuti. Il padre di Mariangela l’ha perdonata, tanto che, a volte, i due si sentono. «Elisabetta ha capito i suoi sbagli, si vuole rifare una vita e cancellare quel periodo in cui non si riconosce più» aveva detto il suo legale, Francesca Cramis, di Busto Arsizio.
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