Tutti vogliono gustarne la magia delle forme, che anticipano visivamente i contenuti d’eccellenza di cui quest’auto sportiva si fa interprete ai livelli più alti, elevandosi a punto di riferimento assoluto del settore.

L’interesse per questo gioiello da parte della clientela cinese è stato forte ed immediato, con richieste molto più alte dell’offerta, già prima della presentazione ufficiale, come in ogni altro bacino di sbocco. Saranno solo cinquanta, sui 499 totali prodotti, gli esemplari destinati a quest’area del mondo.

Forte l’attenzione per lo specifico mercato, come sottolinea Amedeo Felisa, amministratore delegato della Ferrari: “La Cina ha una grande importanza strategica per noi. Continueremo ad investire su questa piazza. Ad oggi abbiamo già 25 dealership, vogliamo arrivare a quota 30 entro il 2013 per salire di altre cinque unità l’anno successivo”.

Qui, nel 2012, sono state piazzate quasi 800 vetture, facendone il secondo mercato mondiale del Cavallino Rampante. Ora il trend continua, ulteriormente spinto dalla nuova regina della produzione. Questa creatura prosegue la tradizione dei gioielli a tiratura limitata della casa di Maranello, che annovera nella raccolta capolavori come Gto, F40, F50 ed Enzo. L’ultima nata è un sogno di inebriante maestria dialettica, destinato a pochi eletti, con patrimoni da favola. Ma i soldi non bastano. Per averla bisogna essere anche collezionisti Ferrari.

Nella sua meccanica di alta classe si condensa la migliore tradizione del mito automobilistico italiano. E’ una vettura avveniristica e di frontiera, scultorea e bilanciata. Appartiene alla stirpe delle “rosse” più affascinanti di tutti i tempi. Una superba opera d’arte, con una suggestiva armonia di forme. Somiglia ad una Sport pronta a scendere in pista a Le Mans, ma è omologata per l’uso stradale. Volendo, può essere usata in modo comune, perché non teme neppure il traffico, anche se altri sono gli ambienti preferiti.

La linea della carrozzeria lascia estasiati, immersi nell’incanto delle magiche e sinuose alchimie dialettiche, il cui dipanarsi inebria i sensi degli appassionati. Questa sportiva è un’emozione, una confluenza di velocità, di tecniche, di stile e di melodie, che si fondono in un’eccitante miscela, la cui composizione effonde le rime di una poesia celestiale.

Il muso, basso e tagliente, trasmette la grinta dei cromosomi, mentre la coda, larga e sinuosa, esprime il romanticismo della sua forza dinamica. Anche il resto del corpo offre i suoi muscoli con grazia divina. E’ un capolavoro assoluto, perfetto e proporzionato negli aggressivi volumi, frutto di un lessico di aulica specie. Affilata come un coltello, sfoggia un magnetismo stilistico al quale non è difficile abbandonarsi. I poderosi parafanghi si legano idealmente alle forme plastiche e prorompenti della mitica 330 P4.

Massima sintesi del know-how acquisito in Formula 1 e nella realizzazione delle vetture stradali, LaFerrari rappresenta il più ambizioso progetto della Casa di Maranello per ridefinire i limiti della tecnologia automobilistica. Il risultato è una vettura dalle prestazioni estreme, che sfrutta le soluzioni tecniche più evolute.

Con lei i sistemi ibridi debuttano nella produzione del “cavallino rampante”: il motore termico V12 da 6.3 litri, con 800 cavalli all’attivo, si combina infatti all’unità elettrica da 120 Kw (163 CV), per una potenza complessiva di 963 cavalli, in un matrimonio che coniuga senza soluzione di continuità i vantaggi delle due propulsioni. L’elevata coppia fornita dal motore elettrico ai bassi giri consente di ottimizzare il motore termico agli alti regimi. Il risultato è una spinta eccezionale e costante, con una coppia di 900 Nm.

Il possente cuore, capace di fornire l’energia per illuminare un piccolo paese, garantisce prestazioni straordinarie, divertimento di guida e un sound inconfondibile. Il transfer tecnologico dalla Formula 1 emerge a tutti i livelli, come nella progettazione e realizzazione del telaio, curate in modo brillante da una squadra di tecnici che si è giovata del contributo di Rory Bryne, noto progettista di monopo-sto vincenti della scuderia di Maranello.

L’impiego dei materiali compositi è stato gestito in modo encomiabile, usando le combinazioni più raffinate, con un duplice risultato: garantire la massima leggerezza insieme alla più grande robustezza. Sublime l’efficienza dinamica, anche grazie all’aerodinamica attiva, che concilia nel modo migliore due fattori contrapposti, come la scorrevolezza e la deportanza. Miracoli che solo agli uomini della Ferrari potevano riuscire!

Grazie alle logiche che sovrintendono tutti i sistemi, la vettura esprime il limite più elevato attraverso la relazione sinergica delle variabili, gestite in modo superbo dalla complessa elettronica. Tutto questo si traduce in un ritmo operativo di riferimento, che non ha eguali. Per averne un’idea, basta dire che sul circuito di Fiorano il tempo sul giro è stato ridotto di oltre cinque secondi rispetto alla Enzo. Aggiungo a questo che il passaggio da 0 a 300 km/h viene coperto in soli 15 secondi: appena peggio di una F1 e allo stesso livello (e forse meglio) di una LMP1. Cosa dire di più?

Via | Ferrari.com
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ultimo aggiornamento: 21-04-2013