Abbiamo scelto 5 auto di lusso italiane di riferimento dei nostri giorni. Sono tutte sportive. Per non fare torto a nessuno, abbiamo pescato nei listini di marchi diversi. Seguiteci nel viaggio alla loro scoperta.

Maserati GranTurismo MC Stradale

Auto di lusso italiane


La GranTurismo MC Stradale è un vero distillato di tutto il know how Maserati. Un’auto che ha la pista nel DNA e la strada nel cuore. Una vettura unica, dallo stile inconfondibile, icona dell’eccellenza in fatto di performance, design e comfort. Ma anche un’auto con il carattere agonistico di Maserati Corse, di cui porta con orgoglio il nome, sinonimo di adrenalina, competitività e continua sperimentazione.

Tra innovazione e tradizione questo capolavoro a quattro ruote coniuga potenza e un design estremamente chic. La magnifica creatura del maestro Pininfarina, è una moderna coupé deluxe, a due porte e a quattro posti che rimane fedele alla tradizione della Casa del Tridente, un modello esclusivo solo per i più appassionati e fedeli seguaci di un marchio pilastro dell’automobilismo italiano.

Gli esterni evocano a prima vista sportività e fluidità per un connubio un’altra volta vincente. Non si può non riconoscerla in strada, la linea filante è solida e raffinata, il profilo protagonista e il volume grintoso.

Lamborghini Aventador LP700-4

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L’opera di Sant’Agata Bolognese si propone all’interesse con linee aggressive e taglienti. La spinta è assicurata da un 12 cilindri da 6.5 litri, con 700 cavalli all’attivo. Tale scuderia conferisce una grande forza dinamica all’auto, in una tela che ha tutti gli ingredienti per coinvolgere emotivamente.

Se le linee attraggono, il rombo non è da meno. Le soluzioni tecnologiche dell’Aventador prevedono un’innovativa monoscocca in fibra di carbonio, che si erge a nucleo di un corpo dove si registra un esteso impiego di materiali compositi. La presenza del cambio robotizzato ISR garantisce cambiate velocissime ed emozionanti. Grande la precisione di guida assicurata dal sistema di sospensioni pushrod.

Il sistema di trazione integrale permette la giusta motricità nei diversi ambiti operativi. La distribuzione della coppia tra le ruote anteriori e posteriori avviene tramite un ripartitore Haldex gestito elettronicamente, che nell’arco di pochi millisecondi è capace di adeguare la ripartizione alle condizioni dinamiche della vettura.

Alfa Romeo 4C

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L’Alfa Romeo 4C è un’auto sportiva che interpreta bene la tradizione della casa milanese, il cui passato agonistico si è fissato in modo indelebile nell’antologia del motorsport.

La vettura si lega alla storia più nobile del marchio italiano. Spinta da un nuovo motore sovralimentato a quattro cilindri di 1750 centimetri cubi, ha prestazioni adeguate al rango, grazie anche alla leggerezza del telaio, completamente in fibra di carbonio, con funzione portante e strutturale.

Il cambio automatico a doppia frizione Alfa TCT garantisce passaggi di marcia velocissimi, congrui alle caratteristiche generali di questa proposta, che sfoggia un rapporto peso/potenza inferiore a 4 Kg/cv. La sua produzione avviene nello stabilimento Maserati di Modena, per sottolineare che qui non si scherza.

Pagani Huayra

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Quest’opera della casa di San Cesario sul Panaro, che sostituisce la Zonda, è stata concepita con attenzione maniacale per ogni dettaglio. Il suo progetto presta molta attenzione al rapporto con l’aria, un elemento delicato ed etereo, capace di erodere i materiali più resistenti dando loro le forme che conosciamo in natura.

Grazie ai quattro flap disposti alle estremità, la vettura modifica continuamente la propria sagoma, per garantire di volta in volta il minimo coefficiente d’attrito ed il massimo di deportanza. A comandare questa metamorfosi è una centralina, che riceve ed elabora una miriade di informazioni, per consegnare un comportamento neutro in tutte le condizioni.

La monoscocca centrale in carbo-titanio e l’esteso impiego di materiali compositi permette di raggiungere grandi livelli di leggerezza che, abbinati all’enorme potenza del 12 cilindri Mercedes-Amg di sei litri di cilindrata, con 700 cavalli all’attivo, lasciano immaginare il livello delle sue prestazioni.

Ferrari LaFerrari

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LaFerrari appartiene alla stirpe delle “rosse” più affascinanti di tutti i tempi, ma si orienta al futuro più di ogni altra. Il design della carrozzeria sposta in avanti le lancette del tempo, esplorando un mondo sconosciuto, fatto di futurismo ed efficienza. Sembra un’astronave, ma si connette in modo brillante alla tradizione del mito.

Massima sintesi del know-how acquisito nel mondo dei Gran Premi, questa inimitabile perla offre prestazioni estreme, mai raggiunte prima nella storia del marchio, grazie alle soluzioni tecniche più avanzate che, in futuro, potranno trovare applicazione su tutta la gamma. E’ la prima opera di Maranello ad adottare la tecnologia ibrida, con motore termico V12 da 800 CV e motore elettrico da 120 Kw (163 CV), per una potenza complessiva di oltre 960 CV.

Grazie all’HY-KERS, derivato dall’esperienza in Formula 1, è la Ferrari più prestazionale e efficiente di sempre. L’applicazione del sistema, sperimentato sui campi di gara ed evoluto specificamente per l’utilizzo stradale, garantisce la perfetta integrazione tra il V12 e il motore elettrico, coniugando senza soluzione di continuità i vantaggi delle due propulsioni, senza incidere in alcun modo sulle dimensioni della vettura, né sul passo, contribuendo anzi ad abbassarne il baricentro.

Il motore elettrico principale è accoppiato in coda al cambio a doppia frizione. E’ inoltre presente un motore elettrico ausiliario che sostituisce l’alternatore tradizionale, risparmiando in questo modo peso e contenendo i volumi. Le batterie vengono ricaricate in diversi modi: durante le frenate, perfino in quelle particolarmente intense dove interviene l’ABS, condizione tipica della pista, e ogni volta che il motore termico produce coppia in eccesso, come ad esempio durante la percorrenza di una curva, che invece di disperdersi viene recuperata.

In tema di transfer tecnologico dal Circus, un’area di collaborazione strettissima, quasi simbiotica, è stata quella della progettazione e realizzazione del telaio. Un team composto da ingegneri e tecnici della Scuderia e della Direzione tecnica GT ha lavorato sin dalla prima fasi avvalendosi del contributo di Rory Bryne, progettista di monoposto vincenti del “cavallino rampante” a cavallo tra gli anni ’90 e 2000.

L’impiego dei materiali compositi è stato gestito in modo oculato, usando le combinazioni più raffinate, per garantire la massima leggerezza insieme alla più grande robustezza. Straordinaria l’efficienza dinamica, anche grazie all’aerodinamica attiva. La complessa elettronica, che sovrintende tutti i sistemi, fa il resto. Tutte queste meraviglie si traducono in un ritmo operativo di riferimento, che non ha eguali.

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ultimo aggiornamento: 04-11-2014