Le 5 Ferrari su misura più famose dell’era moderna, cucite sui gusti dei facoltosi acquirenti, sono dei pezzi unici. Auto sportive dal prezzo faraonico, commissionate da grandi appassionati del “cavallino rampante”, in cerca di un oggetto del desiderio unico, confezionato secondo i propri gusti. Scopriamole insieme.

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Foto | Ultimatecarpage.com Autoblog.com Conceptcarz.com Bozhdynsky.com Asphalte.ch

Ferrari P4/5

La P 4/5 è un esemplare unico, nato sulla base della Enzo, che sperimenta un nuovo lessico stilistico per offrire un prodotto esclusivo all’acquirente, il collezionista americano James Glickenhaus. Di-segnata, progettata e costruita da Pininfarina, questa creatura ha trasformato un semplice sogno in splendida realtà.

La sua linea lascia estasiati, immersi nell’incanto delle sinuose curve e delle magiche e perfette proporzioni da top model. Il frontale, nitido e levigato, apre lo sguardo a un trionfo di fluenti volumi che profumano di raffinata grinta in ogni centimetro di carrozzeria.

Bassa e acquattata, con ampio e avvolgente parabrezza, la vettura sfoggia un frontale rastremato e una coda tronca, raccordata all’abitacolo da un lunotto trasparente a goccia. Le ampie prese d’aria sono perfettamente annegate nelle superfici che rivestono con aulica brillantezza il leggero involucro in fibra di carbonio. E’ una delle Ferrari più avvincenti di tutti i tempi.

Lo stile dell’aggressiva silhouette è stato elaborato con l’obiettivo di agevolare lo scorrimento dell’auto nell’aria, sfruttando lo scivolamento dell’aria sull’auto per generare un tale carico deportante da incollare il “mostro” all’asfalto. Giochi di prestigio che solo ai maghi di casa nostra potevano riuscire!

Il rombo del motore proietta i ricordi al memorabile arrivo in parata alla 24 di Daytona del 1967, vinta dall’incantevole 330 P4. Da quella grande icona della storia di Maranello trae ispirazione. Im-possibile non accorgersene! Le prestazioni sono sbalorditive, come si conviene a un gioiello che sfrutta il meglio della tecnologia del “cavallino rampante”.

Al conseguimento delle migliori performance concorrono il sei litri a 12 cilindri da 660 cavalli, l’attento studio aerodinamico e il peso, ancora più basso di quello della Enzo, di cui eredita la struttura fondamentale, a cominciare dalla cellula di sopravvivenza.

Più di 200 i componenti specificamente sviluppati: dai fari allo bi-xeno (con sistema a led gialli e bianchi) ai cerchi in lega di alluminio da 20 pollici fresati dal pieno, fino alle cerniere a vista gustosamente plasmate. Gli interni sono stati definiti in funzione delle misure del cliente.

Presentata al Concorso di Eleganza di Pebble Beach del 2006, la 612 P4/5 è subito diventata una instant classic. Il facoltoso proprietario ama portarla in giro per il mondo, consegnando piacevoli ricordi agli appassionati. Una conferma della sua versatilità d’uso, rara da riscontrare in simili capolavori, spesso votati a una destinazione salottiera. Il miglior modo per confermare l’ennesima sfida vinta da Pininfarina.

Ferrari SP1

Ferrari su misura

La SP1 è il primo frutto del nuovo programma di personalizzazione voluto dalla Ferrari, che consente ai clienti speciali di cucirsi un’auto su misura, proprio come ai vecchi tempi. Il punto di partenza è la piattaforma della F430, da cui eredita anche le prestazioni e il carattere. Ma dal punto di vista stilistico è un prodotto completamente nuovo, nato su espressa richiesta di uno dei più grandi collezionisti del “cavallino rampante”, il giapponese Junichiro Hiramatsu.

Per dare forma al suo sogno, il fortunato acquirente si è rivolto a Leonardo Fioravanti, autore di alcune delle più belle “rosse” della storia. Il risultato è un esemplare senza eguali, dove solo pochi elementi tradiscono la parentela con il modello di partenza. Fra questi spiccano i cerchi e gli spec-chietti, presi dalla versione Scuderia, ma anche i gruppi ottici anteriori, diversamente incorniciati. Simile la disposizione delle prese d’aria, interpretate però con taglio specifico.

Quelle frontali, in particolare, sono molto affilate, quasi come se fossero nate dalla spada di un sa-murai. Più classico il posteriore, dove si legge meglio lo stile di famiglia. Lo scivolo estrattore è sormontato da una fascia nera in fibra di carbonio che, attraversando la fiancata, digrada verso l’anteriore, dove sottolinea i baffi. Il modello esprime una grande determinazione, ma l’impianto stilistico è condizionato dal gusto orientale del committente. Questo spiega la presenza di alcuni schemi insoliti per il marchio emiliano.

Con altri riferimenti Fioravanti avrebbe saputo svolgere meglio il tema, come dimostra la sua collana di capolavori, entrati a pieno titolo nell’antologia del design. Ma in questo caso il maestro italiano si è dovuto confrontare con i parametri vincolanti della piattaforma e con il gusto del proprietario. Difficile, anche per un campione della specialità come lui, conciliare perfettamente dei fattori così restrittivi. E’ come se si volesse cambiare la fisionomia di una casa, mantenendo l’area della facciata, il taglio dei balconi e il disegno delle finestre.

Il risultato finale, per quanto valido, mancherà comunque di quella coerenza dialettica che si sarebbe avuta partendo dal classico foglio bianco. Il fatto è che la SP1 appare meno armonica della macchina di partenza. Ma in fondo, anche la F430 lo è meno della 360 Modena. Concludiamo con la sigla, che significa Speciale e Unica, per evidenziare l’esclusività delle origini. Un concetto ribadito nell’abitacolo, attraverso una preziosa placca firmata dall’autore.

Ferrari P540 Superfast Aperta

Ferrari su misura

Si è tenuto a Fiorano il primo shake-down della Ferrari P540 Superfast Aperta, un’auto sportiva di lusso in esemplare unico costruita per un cliente americano. La vettura è la seconda realizzata all’interno del programma Progetti Speciali, studiato per rispondere alle richieste dei collezionisti più esigenti.

Questo esclusivo pezzo è stato costruito sulla base di una 599 GTB Fiorano e prende ispirazione da una spider del “cavallino” disegnata dalla Carrozzeria Fantuzzi per il film “Toby Dammit”, diretto da Federico Fellini nel 1968. L’ideatore e proprietario dell’auto è Edward Walson, figlio di John, l’inventore della TV via cavo.

Il gioiello, verniciato in tinta aurea, pesa solo 20 kg in più della base di partenza, pur essendo nata dalla conversione a spider della 12 cilindri da cui deriva. Il merito è dell’impiego della costosa fibra di carbonio, ma anche dei calcoli strutturali molto minuziosi. Dai bozzetti di stile alla vettura completa sono passati soltanto 14 mesi.

Ferrari SP12 EC

Ferrari su misura

Eric Clapton si è fatto confezionare un esemplare su misura sviluppato a partire dalla Ferrari 458 Italia. L’artista britannico è un grande appassionato di auto sportive. Nel suo garage si sono alternate diverse “rosse”, per un amore di vecchia data.

Ora si aggiunge alla serie l’ultimo acquisto, battezzato SP12 EC. Questo modello unico, disegnato dal Centro Stile Ferrari, in collaborazione con Pininfarina e con gli ingegneri di Maranello, è come un omaggio alla sua carriera e alla lunga esperienza di possessore.

Il nuovo gioiello si ispira alla 512 BB, adorata da Clapton, che ne ha posseduto ben tre esemplari. Gli uomini del “cavallino rampante” hanno tradotto in materia il suo desiderio, nell’ambito del programma One Off. Grande la soddisfazione del divo inglese, che ha vissuto un’esperienza incredibile nel seguire la nascita e l’evoluzione genetica della vettura.

Ferrari Superamerica 45

Ferrari su misura

Peter Kalikow è il proprietario della Superamerica 45, realizzata come one-off nell’ambito del programma Progetti Speciali del “cavallino rampante”. Lo stile di questo esemplare unico è stato partorito nel reparto design interno.

Il modello, ingegnerizzato e prodotto negli stabilimenti di Maranello, soddisfa la richiesta del grande collezionista newyorkese, che ha voluto così celebrare il 45° anniversario da cliente del marchio. La Superamerica 45 ha fatto il suo debutto in pubblico al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este.

L’elemento principale della personalizzazione è l’hard-top rotativo in fibra di carbonio, che ha portato a rivedere le forme del cofano posteriore, studiato per ospitare il tettuccio nella configurazione aperta. Il Blue Antille utilizzato per la colorazione richiama un’altra importante vettura della collezione Kalikow, la 400 Superamerica cabriolet del 1961 con telaio 2331SA.

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ultimo aggiornamento: 03-05-2014