La Scuderia Montepellegrino asd, l’ASAS di Siracusa, l’AiCS Sicilia congiuntamente al Motor Village FCA di Palermo organizzano dal 21 al 24 aprile la quarta edizione della Monte Pellegrino Historic.

L’edizione 2016 del Concours d’Elegance Dynamique dedicato alle auto da corsa costruite sino al 1976, si articola in tre prove: Pergusa Historic, Trofeo Jonathan Williams, Circuito del Real Parco della Favorita e Monte Pellegrino Rievocazione Storica. Molte le vetture da sogno e di alto collezionismo, per la gioia di un pubblico colto e raffinato.

L’edizione 2016 prevede per il 22 aprile, nella prestigiosa cornice di Palazzo Mazzarino, una serata d’onore dedicata ai propri ospiti e realizzata grazie all’Università Telematica Pegaso. L’Università telematica Pegaso e Monte Pellegrino Historic da quest’anno infatti celebreranno gli uomini che con il loro lavoro ed ingegno hanno dato il loro contributo alla storia dell’automobilismo sportivo. Gli ospiti dell’evento 2016 sono Giovanni Tonti, Daniele Audetto e Francesco Liberto.

Giovanni Tonti

Giovanni Tonti, piemontese classe 1942,una lunghissima storia iniziata nel 1960 nel reparto motori della Lancia di Borgo San Paolo a Torino. Ed è proprio grazie a questa esperienza che gli viene affidato l’incarico di curare la nuova struttura del Reparto Corse Lancia, in grado di costruire i motori in casa, ed elaborare ed assistere le vetture in gara rivestendo il ruolo di Direttore Tecnico della squadra Corse HF. Una tappa importante perchè di fatto segna il rientro della Lancia nello sport. Tra il 1967 e il 1984 i successi sono innumerevoli, il primo Campionato Mondiale Rally la Lancia lo vince nel 1972 con la Fulvia HF. Da questo momento in poi, la sua carriera non fa altro che collezionare successi; il più grosso, sicuramente è la partecipazione, nel progetto Lancia Stratos, che diventerà la vettura Rally più prestigiosa e titolata di tutti i tempi. Vincerà infatti ben cinque Rally di Montecarlo e tre volte i Campionati del Mondo.

Nel 1977, la Fiat unifica l’attività sportiva Lancia e Fiat, presso lo stabilimento Abarth di Torino, dove Gianni Tonti continua essere il Direttore Tecnico del Marchio Lancia, ottenendo nei Rally vittorie Mondiali, prima con la storica Lancia 037 e poi con la Delta 4WD. Nel 1979, inizia l’attività in pista della Lancia, gli viene affidata interamente la responsabilità della progettazione e della realizzazione delle sport-prototipi. Anche questa specialità è coronata da successi, con tre Campionati Mondiali Marche vinti tra il 1979 e il 1983. Le vetture realizzate sono: Lancia Montecarlo Turbo Silhouette, Lancia Sport LC1 e Lancia LC2 gruppo C.

Nel 1984 comincia la sua avventura in Formula 1 come Direttore Tecnico dell’Autodelta-Alfa Romeo, dove gli viene affidato l’incarico di sviluppare la monoposto per il Campionato Mondiale F1. In questa veste, dirige l’attività sportiva della squadra e progetta i motori F1: 8 cil. Turbo 1500 cc – 4 cil. Turbo 1500 cc – ed il 10 cil. a V di 3500 cc. Terminata nel 1986 quest’avventura realizza il motore 8 Cil. Turbo per il Campionato americano Indy e le Alfa 75 per il Campionato Mondiale Turismo e 155 per il Campionato DTM, vinto nel 1993. Sempre nel 1993 fonda e dirige la Scuola di Guida Sicura Quattroruote.

Daniele Audetto

Daniele Audetto, piemontese classe 1943, ha iniziato nel mondo delle corse come copilota nei rallyes per poi trovarsi a dirigere le squadre corse più prestigiose come Lancia e Ferrari negli anni 70/80 e alcuni team di Formula 1 nel recente passato. Dal 1968 al 1975 Audetto è un uomo Lancia e sotto la sua direzione la scuderia torinese vince un titolo Europeo e due titoli di Mondiali Rally. I successi non passano certo inosservati così che nel 1976 entra in Ferrari come Team Manager vincendo il titolo costruttori nel 1976 e quello piloti e costruttori l’anno seguente. Audetto rientra nei rally nel 1978, questa volta è con le Fiat Abarth che vince tre campionati del mondo, per poi tornare a dirigere la squadra Lancia Abarth fino al 1986, tutte stagioni coronate da importanti affermazioni internazionali che consolidano la supremazia rallistica dei marchi italiani. Si apre quindi un nuovo capitolo nella lunga carriera del manager torinese, che nei primi anni 90 con la Lamborghini fornirà i motori per le competizioni off shore e a diversi team di Formula 1 come team Lotus, Ligier, Larrousse e Minardi. Sempre ai vertici del motorismo sportivo Audetto è responsabile del campionato Superbike nelle stagioni 95 e 96 prima di riprendere la sua avventura in Formula 1 e nell’Endurance con la TWR di Tom Walkinshaw, con la Renault, Super Aguri e Campos Grand Prix. Daniele Audetto oggi è nell’organizzazione del campionato di Formula 1.

Francesco Liberto

Francesco Liberto, cefaludese classe 1936.Nasce da una famiglia numerosa e di umili origini, ancor giovanissimo, contribuisce al sostentamento della famiglia. Sarà lo zio paterno, ciabattino di professione, ad introdurlo a bottega fin dall’età di sei anni, per fargli apprendere i segreti di un mestiere che il giovane “Ciccio” saprà elevare al rango di arte. La simpatia non comune di Ciccio e la sua spiccata predisposizione per le relazioni sociali, in un paese che grazie al suo mare e alla Targa Florio che per una settimana all’anno lo fa diventare centro mondiale dell’attenzione sportiva, si riveleranno doti fondamentali nella sua attività professionale, al punto da proiettarlo dalla misera bottega di famiglia ai riflettori dei media di tutto il mondo. Le opportunità infatti non tardano a venire: la Cefalù del dopoguerra è destinata ad accrescere la propria fama nel mondo come una delle più incantevoli località turistiche del Mediterraneo. E così il giovane Francesco grazie a Mila Contini e di Pepita Misuraca a metà degli anni ’60 viene introdotto nel mondo del Club Mediterranèe di Cefalù. I suoi sandali in cuoio iniziano a conoscere un discreto successo, tanto che Ciccio, per un certo periodo, gestisce un piccolo atelier. I suoi prodotti esclusivi, i cosiddetti ”Muccaturi” e “Patchwork”, vengono così conosciuti e apprezzati da turisti di tutto il mondo, supportati dagli articoli che sono pubblicati nelle riviste specializzate del settore sino a vincere nel 1969 la Coppa SAMIA nel corso del premio “Moda Mare a Cefalù”.

Ma la vera svolta professionale nella vita di Francesco Liberto arriva sul finire degli anni sessanta, quando la fama di Ciccio si unisce a quella della Targa Florio, la corsa più antica del mondo. Cefalù, con i suoi alberghi e i suoi collegamenti, rappresenta il naturale quartier generale di tutte le squadre. Incontrare i piloti all’uscita degli alberghi o nei bar e trattorie da loro frequentati non è certo un problema: fra loro Ciccio comincia a legare con i giovani alfieri dell’Autodelta, Ignazio Giunti, Nanni Galli, Geki Russo. Sarà proprio Ignazio, durante un cena a chiedere a Ciccio, quasi per gioco, di fargli un paio di scarpe da competizione. I piloti gli spiegano come dovrebbe essere la loro scarpa ideale: leggera, morbida, comoda e, soprattutto, dalla suola sottile, per trasmettere al pilota tutta sensibilità al piede. Nel 1965 Ciccio realizza così il primo paio di scarpe da corsa, che rappresentano per lui l’inizio di una nuova carriera artistica e professionale. Da allora i più grandi piloti del panorama internazionale scelsero e scelgono ancora oggi le scarpe da corsa del “calzolaio di Cefalù” perché fatte su misura, leggere, comode e soprattutto uniche al mondo. Una volta terminata la storia mondiale della Targa Florio alla fine degli anni ’70 la maestria di Ciccio aprirà nuove e inaspettate frontiere, diventando per un certo periodo fornitore ufficiale della Scuderia Ferrari di Formula 1. E nel 1977 infatti Niki Lauda diventa campione del mondo indossando le sue scarpe. Le scarpe di Ciccio hanno accompagnato sul podio Vic Elford, Mario Andretti, Ignazio Giunti, Carlos Reutemann, Emerson Fittipaldi, Clay Regazzoni, Jo Siffert, Jackie Ickx, Renè Arnoux, Gerald Larousse, Auturo Merzario, Sandro Munari e non ultimo il siciliano Nino Vaccarella.

Ancora oggi Ciccio è apprezzato in tutto il mondo per le sue scarpe da corsa e per la sua grande umanità che fa di lui un vero mito. Le sue creazioni sono esposte nei musei, da quello della Ferrari a Maranello a quello della Porsche a Stoccarda, a quello dei fratelli Rossetti, vicino a Milano, al museo Romans in Francia e al Deutsches Ledermuseum in Germania. I modelli più belli sono forse quelli dipinti da Franco Cheli, l’artista che insegna all’Accademia di Brera di Milano, che ha organizzato la mostra “Ciccio e gli Amici di Brera”, dipingendo a mano le tomaie che Ciccio aveva preparato. Lui ha decorato le pelli, poi Ciccio ha realizzato le scarpe. L’ultimo degli omaggi resi al Maestro calzolaio di Cefalù lo ha fatto nel film “Rush” il regista statunitense Ron Howard, regalando a Ciccio e a tutti i suoi estimatori un vero cameo con le inquadrature in primo piano delle sue scarpe ai piedi di Niki Lauda mentre il pilota austriaco duella in pista contro James Hunt. Ciccio ancora oggi, fresco ottantenne, continua ad essere cercato da piloti ed appassionati da tutto il mondo per le sue scarpe davvero uniche, belle, comode, leggere, da usare anche per passeggiare.

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ultimo aggiornamento: 10-03-2016