In catalogo c’erano 22 esemplari realizzati su misura da alcuni dei più importanti e famosi orologiai e gioiellieri del mondo come Cartier, Daniel Roth, Gerald Genta, Asprey e Patek Philippe.

L’intera raccolta, per la prima volta sul mercato, ha fruttato un incasso abbondantemente superiore alle previsioni della vigilia. Pezzo forte della sessione è stato il Magpie’s Treasure Nest Clock, che ottenuto lo spaventoso rilancio citato in apertura del post. Si tratta di un esemplare denso di fascino, in calcite, onice e agata, miscelati ad ingredienti nobili. Il suo corpo è impreziosito da 24.95 carati di diamanti e da 13.17 carati di rubini.

Nella trama grafica spicca il ricco assortimento di foglie e fiori. A dominare la scena è però una gazza che alimenta un giovane uccello, con una tanzanite blue da 104.75 carati sul becco. In questo quadro il misuratore del tempo si inserisce in modo impeccabile, generando una tela da mille e una notte. Ad acquistare il lotto è stato un acquirente asiatico, che si è fatto contagiare dallo spirito competitivo delle vendite all’incanto, reso irresistibile dal ricco catalogo.

Ricordiamo che il nome di Patek Philippe è sinonimo di orologi di lusso, di alto valore tecnico, costruttivo ed estetico. Gli undici modelli del marchio proposti nell’asta di Sotheby’s sono stati appositamente realizzati per un collezionista importante, la cui sete di stile, arte e distinzione ha generato una raccolta esclusiva, fatta di pezzi unici, finemente plasmati con materiali preziosi, che danno forma a design accattivanti. Si tratta di opere che toccano le vette dell’estro creativo e dell’artigianato nello specifico settore.

asta patek philippe


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ultimo aggiornamento: 09-04-2013