Avete fatto il vostro primo tatuaggio? Fantastico: come vi sentite ora? Siete soddisfatte del risultato? Avete ottenuto quello che volevate? Splendido. Non meravigliatevi se però adesso amici, conoscenti e sconosciuti vi chiederanno quando farete il secondo. Anche se è una domanda un po’ invadente, un po’ come chiedere a qualcuno quando si fidanzerà, a una coppia quando si sposerà o quando avrà dei figli. È una domanda che prima o poi capita di sentirsi dire. Ma attenzione, però. Perché se deciderete di passare presto al secondo, dovrete metterne in conto al più presto un terzo. Perché i tatuaggi devono essere dispari.

Ora, non c’è una legge scritta che imponga di avere un numero sempre dispari di tattoo sul proprio corpo. Non è che se ne avete due o quattro o sei o così via arriverà qualcuno a farvi una multa o ad arrestarvi. Ma è un po’ come la leggenda che vuole che si regali un mazzo di rose con un determinato numero di fiori dentro. Una sorta di scaramanzia del mondo del tatuaggio, che spinge o a fermarsi a uno o ad arrivare almeno a tre. Non ci si può fermare assolutamente a due.

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Perché i tatuaggi devono essere dispari

Vi siete mai chieste perché i tatuaggi devono essere dispari?

L’usanza di avere un numero di tatuaggi sempre dispari arriva dal XVIII secolo, quando di solito i disegni sulla pelle erano esclusiva dei marinai, oltre che dei pirati, ovviamente. Con le loro navi i marinai avevano visitato splendide isole dell’Oceano Pacifico, scoprendo il tatuaggio e le tradizioni collegate a quella che era una vera e propria arte.

Quando hanno riportato nel Vecchio Continente l’abitudine di tatuarsi, i marinai hanno iniziato a farsi tatuare dei veri e propria porta fortuna, in grado di accattivare la dea bendata durante i loro lunghissimi viaggi in mare, traversate ricchi di pericoli, ovviamente.

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Ma in realtà i marinai avevano un vero e proprio rituale per l’arte dei tatuaggi. Il primo veniva fatto prima di partire per un viaggio. Mentre il secondo veniva eseguito quando erano giunti sani e salvi a destinazione. Ma mancava ancora una traversata per poter tornare a casa. E così una volta ritornati nella terra natia, i marinai erano soliti realizzare un terzo tatuaggio. E così via per ogni lavoro che li avrebbe portati ad attraversare il mare, per tragitti di breve o di lunga durata.

Chi aveva un tatuaggio di numero pari non era a casa. Significava essere lontani dagli affetti e da quello che si aveva di più caro al mondo. Se erano dispari, invece, si era al sicuro tra le mura domestiche. Da allora è rimasta l’usanza di farsi tatuare il corpo con un numero di disegni che fosse sempre dispari, per scaramanzia. E come spesso accade in questi casi, vale la regola dell'”Io non ci credo, ma non si sa mai“. Quindi ricordatelo la prossima volta che andrete a farvi tatuare!

Foto Pixabay

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ultimo aggiornamento: 31-01-2021