Il Torino Performanceart 2014 sta per arrivare in città con un programma che vedrà tutti in “azione”: artisti e pubblico per un coinvolgimento totale in cui l’arte sfida il confine tra finzione e realtà. Dal 28 al 30 novembre 2014, il festival indipendente propone alla sua terza edizione, un programma in cui video e live performance saranno al centro delle tre giornate. Workshop, incontri, dibattiti ed eventi itineranti scandiranno il festival, che si propone di diffondere la performance e di offrirne uno sguardo, perché no, didattico.
Potrete assistere alle performance live di otto artisti invitati dai curatori: Carlos Tejo (ES), Marc Giloux (FR), Zhou Bin (CN), Soufia Bensaid (CA), Irene Pacini (BE), Maya Quattropani (IT), Francesca Arri (IT), Cinzia Ceccarelli e vedere la videoart di 14 artisti vincitori di concorso italiani e stranieri: Alex Beriault (CA), Annaclara Di Biase (IT), Chika Matsuda (JP), Chris Heller (CA), Chun Hua Catherine Dong (CN), Daniela Beltrani- Ezzam Rahman (SG), Gilivanka Kedzior – Barbara Friedman (FR), Jai Du (ES), Joyce Clay (USA), Neno Belchev (BG), Raphael Couto (BR), Sabine Oosterlynck (BE), Sara Pathirane (FI).
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Il programma si svolgerà in diverse fasce orarie: avrà inizio all‘Atelier Giorgi venerdì 28 alle ore 21.00 con la performance dell’artista cinese Zhou Bin e con i video fino alle 23.30 di Alex Beriault, Annaclara Di Biase, Chika Matsuda, Chris Heller, Chun Hua Catherine Dong, Beltrani-Rahman, Kedzior-Friedman, Jai Du, Neno Belchev, Raphael Couto, Sabine Oosterlynck, Sara Pathirane (ingresso: offerta libera).
Seguirà al BIN 11 (Via Belfiore 22a) con la video performance di Joyce Clay
Domenica invece dalle 10.00 alle 12.30 presso Green Box si svolgerà la tavola rotonda “performance art-FESTIVAL?” dove i curatori Manuela Macco, Guido Salvini e Roberta Minici, incontreranno il pubblico per mettere in relazione la performance con tutte le altre forme di arte contemporanea.
L’Atelier Giorgi, Bin 11, e Green Box di Torino sono gli spazi in cui “prenderà corpo” il festival delle performance, forma d’arte così evanescente che necessita (in un’epoca fatta di ricerca di “materiale”) di discussioni approfondite per capovolgere la sua fragilità in forza. La forza della performance sta proprio nella sua capacitò di interazione: interazione del’artista con lo spazio reale e performativo e l’interazione dell’osservatore con l’artista, che in quel momento è l’opera stessa. La video performance, invece è il risvolto tangibile e non soggetto alle modifiche della comunicazione della live performance, che ci permetterà un’analisi più attenta sulla performance “in diretta”.
Gli artisti portano in scena diverse tematiche che partono da riflessioni sulla performance come forma d’arte in grado di indagare la realtà. Partendo dalla corporeità, si toccano temi come la femminilità, le relazione con la società e la vita quotidiana, i cambiamenti spirituali e materiali, la comunicazione tradizionale, anche attraverso il suono, la musica e la letteratura strumenti per indagare gli aspetti psicologici dell’uomo.
Foto| torinoperformanceart
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