Il video odierno ci permette di gustare un’esperienza insolita per una Maserati MC12 Corsa. L’esemplare in questione, omologato per l’uso stradale, viene ripreso mentre si muove lungo le arterie degli Stati Uniti d’America. Per la certificazione all’uso quotidiano ci sono voluti alcuni accorgimenti, ma l’impresa profuma di miracolo, anche se non è il primo caso del genere.
Ricordiamo che nella declinazione “standard”, la MC12 esprime già un potenziale di riferimento sul piano dinamico e prestazionale. Bassa e filante, con evidenti appendici aerodinamiche, ha una linea simile a quella di un prototipo uscito dall’autodromo di Sebring, ma può essere utilizzata anche nel tragitto casa-ufficio.
E’ un gioiello in tiratura limitata che fa risplendere il marchio Maserati nell’Olimpo automobilistico, in un segmento di mercato riservato alle opere d’arte più esclusive. Per arrivare a tanto, non nasconde la sua nobile parentela con la Enzo, meravigliosa creatura tecnologica prodotta in casa Ferrari.
La carrozzeria a due posti secchi è di tipo Roadster, con tettuccio rigido asportabile e trazione posteriore. Considerevoli le dimensioni esterne, con una lunghezza di 5143 mm e una larghezza di 2096 mm. Il tutto per un peso a secco di 1335 kg, distribuito per il 59% al retrotreno e per il 41% all’avantreno. L’architettura del robusto telaio è a scocca portante in carbonio e honeycomb di nomex, con strutture anteriori e posteriori in alluminio.
Spinta da un 12 cilindri a V di 65° di 5998 cmc, che eroga 630 cavalli a 7500 giri al minuto, la MC12 vanta una coppia massima di 652 Nm a 5500 giri. Particolarmente ampio il campo di utilizzazione, che le consente vigorose riprese da qualsiasi regime operativo.
L’accensione e l’iniezione sono affidate a un sistema integrato Bosch, con acceleratore a comando elettronico “drive by wire”, privo di collegamenti meccanici. La distribuzione a quattro valvole per cilindro, comandate da bicchierini idraulici, conta su due alberi a camme in testa per bancata, azionati da una cascata di ingranaggi.
Le sospensioni, sia all’avantreno che al retrotreno, sono a quadrilateri articolati a schema push-rod, con ammortizzatori monotaratura e molle elicoidali coassiali, per un comportamento sufficientemente confortevole su strada e fortemente appagante in pista. Gli enormi pneumatici ribassati incorniciano i cerchi in lega da 19 pollici, dal disegno particolarmente aggressivo.
Il cambio longitudinale posteriore è rigidamente collegato al motore. La trasmissione è di tipo meccanico a 6 marce elettroattuata “Cambiocorsa”, con comando di asservimento idraulico gestito mediante leve a bilanciere poste dietro il volante. La frizione è bidisco a secco da 215 mm di diametro, con parastrappi torsionali.
Il controllo di trazione ASR Bosch rende più agevole la gestione dell’enorme forza motrice che si scarica sul-le ruote. L’impianto frenante (fornito dalla bergamasca Brembo) è dotato di quattro dischi autoventilanti e forati, anteriori da 380 x 34 mm, posteriori da 335 x 32 mm, con pinze in lega leggera rispettivamente a sei e a quattro pistoni, dal diametro differenziato.
La velocità di punta è di oltre 330 Km/h, mentre il passaggio da 0 a 100 Km/h viene coperto in appena 3”8. L’eccellente handling, degno di un bolide da corsa, eleva la “MC12” al rango di icona più estrema della produzione sportiva della prestigiosa casa italiana, che l’ha commercializzata a partire dal 2004.
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