E’ stato il passatempo preferito di molte bambine: prendere il thè con i propri peluche. Intavolare ore di conversazioni frivole con orsi di pezza, bambole e altri animali colorati. Poi si diventa grandi e questo rituale viene continuato, ma magari con delle persone in carne ed ossa, lasciando i nostri amici in uno scatolone in soffitta.
Bene, in Giappone – ovviamente – c’è chi rivendica il diritto di questi peluche abbandonati, portandoli in un locale assolutamente vietato agli umani: si chiama Yawarakan’s Cafe (che tradotto significa “caffè del morbido”) e l’ingresso è riservato esclusivamente ai nostri piccoli amici d’infanzia.
In questa caffetteria i pupazzi si incontrano, si rivedono dopo tanto tempo, fanno nuove amicizie e trascorrono piacevoli pomeriggi insieme; agli umani è concesso l’ingresso solo per andare a riprenderli e pagare il conto. Bizzarro, sì, ma nonostante le vostre opinioni è tutto vero ed è anche molto frequentato da tantissimi clienti inanimati.
Questo locale, che in Europa rischierebbe il fallimento dopo una settimana dall’apertura, in Giappone è invece molto di moda: qui le giovani donne giapponesi portano il loro pupazzo del cuore, con il quale hanno trascorso tutta la loro infanzia, che a differenza nostra non viene abbandonato ma portato con sé in ogni momento della vita, anche in età adulta. Così ha bisogno di cure e coccole che magari non possono più dare perché super impegnate con il lavoro o lo studio.
Ecco allora l’idea di questa caffetteria, con tanto di tazzine e stoviglie colorare e anche camerette per chi dovrà trascorrere la notte lì, in attesa che il proprio padrone lo vada a riprendere. C’è la consegna a mano ma anche il servizio a domicilio – cioè vengono a prendersi il tuo peluche – e addirittura la spedizione per chi viaggia spesso e vuole il suo peluche al sicuro. Al suo ritorno, avranno tante foto da guardare assieme e tanti nuovi amici.
Se vi sembra un inutile spesa di soldi, pensate a tutte quelle notti che il vostro amico di pezza vi ha rassicurato dai vostri incubi. Una tazza di thè se la merita.
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