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Elena Di Cioccio a Le Iene: “Sono sieropositiva da 21 anni”
Il racconto di Elena Di Cioccio a Le Iene. Il monologo della donna, la paura superata e lo sfogo in tv sulla sua sieropositività.
Nel corso dell’appuntamento con la puntata del martedì de Le Iene, Elena Di Cioccio, volto noto della tv, nonché ex inviata proprio del programma, è stata protagonista di un monologo molto personale nel quale ha raccontato di essere sieropositiva. Lo sfogo della donna, il superamento delle paure e l’esternazione di come vive in questi anni.
Elena Di Cioccio a Le Iene: “Sono sieropositiva”
“Ciao sono Elena Di Cioccio, ho 48 anni e da 21 sono sieropositiva“, ha esordito l’artista iniziando il suo monologo davanti al pubblico di Italia 1. “Ho l’Hiv, sono una di quelli con l’alone viola. Ero molto giovane quando questa diagnosi stravolse completamente la mia vita. All’inizio ho avuto paura di morire, poi di poter fare del male al prossimo. ‘E se contagi qualcuno?’, mi dicevo, ‘Non me lo perdonerei mai’. Non è mai successo, non ho mai contagiato nessuno e non sono morta. Invece in questi 21 anni, mentre le terapie mi consentivano via via di vivere una vita sempre più normale, ad uccidermi è stata una smisurata vergogna di me stessa”.
Da qui la Di Cioccio inizia a spiegare come ha affrontato il tutto: “Ho vissuto la malattia come se fosse una colpa. Pensavo che tra me e l’altro, la persona peggiore fossi sempre io. Mi sentivo sporca, difettosa. Avevo timore di essere derisa, insultata, squalificata dal pregiudizio che ancora esiste nei confronti di noi sieropositivi”.
“Per difendermi, ho nascosto la malattia iniziando a vivere una doppia vita. Una sotto le luci della ribalta e un’altra distruttiva e depressa. Ma una vita a metà non è vita, e ho capito che ne sarei morta se non avessi fatto pace con quella parte di me. Io sono tante cose e sono anche la mia malattia”.
Alla fine, però, la voglia di dire tutto: “Oggi sono fiera di me, non mi vergogno più, e l’Hiv che è molto diversa da come ve la immaginate. Io non sono pericolosa, sono negativizzata e finché mi curo io non posso infettare nessuno. Potete toccarmi, abbracciarmi, baciarmi e tutto il resto. Se volete continuare ad avere paura, io lo accetto, però girate lo sguardo verso il vostro vero nemico. L’ignoranza”.