Intervista molto intima da parte di Kekko dei Modà che ha ammesso di soffrire di depressione e di aver vissuto momenti davvero terribili.

Kekko Silvestre, maggiormente noto come Kekko dei Modà, si racconta al Corriere della Sera parlando della partecipazione a Sanremo 2023 con il brano ‘Lasciami‘ ma anche, e soprattutto, della sua vita privata e della sua salute dato che ha ammesso di soffrire di depressione dal 2021.

Kekko dei Modà: la lotta con la depressione e Sanremo

Kekko Silvestre dei Modà
Kekko Silvestre

C’è una data che risuona nelle parole del frontmane della band: “Quando mi sono accorto di soffrire di depressione? Il 29 aprile 2021: mi sono svegliato e non riuscivo a piegare le gambe. Pensavo fosse un’influenza ma dopo dieci giorni a letto ho temuto che potesse essere una malattia degenerativa. Mi ha visitato un neurologo e mi ha diagnosticato la depressione“.

Un momento che è stato maturato e compreso successivamente da Kekko: “Ho capito tutto dopo. Da anni avevo attacchi di panico prima dei concerti, ma sono andato avanti negando, mostrandomi forte anche per il senso di responsabilità verso la mia famiglia e i miei genitori. Ho accumulato troppo e il cervello alla fine mi ha bloccato il fisico. La depressione è un male oscuro che non si fa vedere e vive dentro di te”.

Il frontman dei Modà ha aggiunto da quando aveva avuto i primi segnali: “Nel tour del 2017, quello dopo i due San Siro, sentivo le gambe che non tenevano, andavo in confusione… all’ultima data mia madre aveva in mano il rosario… Ho pensato di smettere del tutto. Nei mesi successivi mia figlia Gioia mi ha chiesto più volte: ‘Papà perché non canti più?’. Le dicevo che era per il mal di gola. Mi si è stretto il cuore quando la pediatra le ha prescritto un antibiotico e lei le ha detto di darlo anche a me”.

Successivamente un momento di calma ma dopo… “Dopo due anni altro disco, ‘Testa o croce’, e un altro tour: ero così distrutto che accolsi bene la notizia dello stop dei tour per il Covid… La pandemia, invece, mi ha dato il colpo di grazia. Quando sei in quello stato cerchi di tenere solo le cose che ti fanno sentire al sicuro: il solito ristorante, i soliti amici… Il Covid mi ha tolto anche quello. Ci sono stati momenti non semplici, ricordo quando chi mi era vicino mi vedeva con lo sguardo perso nel vuoto… Quindi è arrivato il blocco fisico: un mese dopo, l’11 maggio, ho iniziato a curarmi. I farmaci sono il veleno di cui parlo nella canzone. All’inizio li vedi così, pensi che quelle medicine si diano ai pazzi. Mi vergognavo, ma lentamente sono tornato a vedere i lati positivi della vita”.

Sull’attualità, dalla depressione ancora presente a Sanremo 2023: “Non sono guarito ma il tour dello scorso anno mi ha lasciato adrenalina e mi ha fatto capire che se stai sul divano non guarisci. Questo mi ha dato il coraggio di affrontare il Festival”.

Proprio su Sanremo: “sta tornando ad essere la Champions della musica italiana. Ci confronteremo con artisti che dominano lo streaming, ma del resto noi siamo vecchi, siamo sempre stati considerati così. Avere Sanremo nel palmarès è un sogno, ma non vinceremo mai. Ci andiamo per far sapere ai nostri fan che non seguono i social, e sono molti, che ci siamo ancora”.

“Il secondo posto del 2011 con Emma e ‘Arriverà’? Mi girarono un po’ le palle, ma non perché avesse vinto il maestro Vecchioni. Per noi era il Sanremo del riscatto e avrei voluto sentire ‘vince il Festival… i Modà'”.

E sul podio del 2013 con ‘Se si potesse non morire’: “L’ho vissuto più serenamente perché sapevo che ci aspettavano nove palazzetti sold out fra Roma e Milano e un tour importante. E poi avevo capito da due anni prima che non conta solo vincere”.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 29-01-2023